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I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Sassari, nell’ambito del contrasto agli illeciti nel settore della spesa pubblica, dopo 3 anni di indagini hanno concluso una complessa operazione di servizio denominata “Saeptum” (dal latino “recinzione”) che ha portato alla luce un’articolata truffa perpetrata ai danni del Bilancio nazionale e dell’Unione Europea.
Gli accertamenti condotti dalla tenenza di Ozieri hanno visto coinvolte numerose aziende agricole della zona del Logudoro, beneficiarie di finanziamenti pubblici del “Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 della Regione Sardegna (Reg. CE n. 1698/2005) - Misura 121 - “Ammodernamento delle aziende agricole” del 2° e 3° bando, contributo pubblico finalizzato a remunerare una parte dei costi sostenuti per l’edificazione di recinzioni dei propri compendi aziendali (fino al 50% degli importi dei lavori edili fatturati da terze imprese).
Gli approfondimenti eseguiti sulle pratiche di finanziamento e sulla documentazione bancaria attestante i pagamenti effettuati a fronte della realizzazione delle opere edili, incrociati con le risultanze delle intercettazioni telefoniche sulle utenze degli indagati, hanno permesso di accertare che la quasi totalità delle opere finanziate (afferenti alla “fornitura e posa in opera di recinzione metallica”), figuravano “cartolarmente” come realizzate da altre aziende agricole (a loro volta, destinatarie dei medesimi finanziamenti) e non, come richiedeva il bando pubblico, da imprese edili.
Più in dettaglio, le stesse aziende agricole beneficiarie (prive di dipendenti e che svolgono unicamente attività agricola) effettuavano in prima persona i lavori di edificazione delle recinzioni con costi decisamente più bassi rispetto a quelli che, poi, documentavano nella domanda di contributi pubblici mediante false fatturazioni.
Nel prosieguo delle indagini è emerso il ruolo principale di trait d’union svolto da un agronomo, esperto del mondo agropastorale, che ha curato l’elaborazione, in funzione di progettista e direttore dei lavori, dei progetti connessi alla sovvenzione in parola mettendo in relazione le diverse aziende coinvolte, spesso localizzate a notevoli distanze.
Tale ultima condizione, determinata in modo strumentale, era finalizzata a costituire un concreto ostacolo ad eventuali verifiche incrociate da parte dei funzionari di A.R.G.E.A., incaricati del collaudo finale degli investimenti.
L’operazione Saeptum ha permesso di segnalare complessivamente 174 soggetti, posizioni ancora non tutte verificate dall’Autorità Giudiziaria, di cui 152 alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Nuoro ed ulteriori 22 alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Sassari, tra titolari di aziende agricole beneficiarie dei contributi del P.S.R. Sardegna Misura 121 nonché altre aziende agricole formali esecutrici delle opere di recinzione in favore delle prime, per i reati di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e correlati reati di natura fiscale per false fatturazioni, in violazione degli artt. 81 cpv., 10 e 640 bis c.p., art. 316 bis c.p. ed art. 8 D.lgs. n. 74/2000.
Gli importi indebitamente percepiti dalle 51 aziende agricole coinvolte ammontano ad oltre 1.672.000 euro per i quali è stata inoltrata segnalazione di danno erariale alla Procura Regionale della Corte dei Conti di Cagliari per complessivi euro 1.388.000 ed avanzata proposta di sequestro preventivo, anche per equivalente, alle competenti Procure della Repubblica presso i Tribunali di Sassari e Nuoro.
Il servizio concluso dimostra ancora una volta l’efficacia dell’azione della Guardia di Finanza a tutela del corretto impiego dei fondi pubblici, favorendo la crescita produttiva e occupazionale e contribuendo, nell’attuale congiuntura, ad arginare l’impatto negativo della crisi economica e sociale conseguente all’emergenza pandemica per sostenere il rilancio del Paese.