“I vuoti in organico all’interno dell’AOU di Sassari sono paurosi: chi sospeso, chi in malattia, chi dimesso, chi licenziato e mai sostituito, tutti fatti che si ripercuotono sui pochi lavoratori che rimangono in servizio, portandoli allo stremo delle forze. Eppure, nonostante i sospesi siano pronti a tornare al lavoro e dare il loro contributo si preferisce tenerli in panchina, una sorta di punizione per aver esercitato la libera scelta di non vaccinarsi. Parliamo di persone sane, non contagiose, al pari dei vaccinati con la terza dose che sembravano immuni ma che invece si stanno contagiando a decine. E allora cosa si aspetta a reintegrare i sospesi ?  Servono decisioni urgenti, ma anche coraggiose, per questo abbiamo scritto al Governatore della Sardegna, On. Solinas e all’Assessore alla Sanità, Dott. Nieddu, sollecitandoli ad intervenire prima possibile”,  dichiara preoccupata la Segretaria territoriale dell’FSI-USAE  Mariangela Campus.

La situazione è ormai intollerabile non solo nei reparti ospedalieri, ma anche nelle carceri e tutto ciò sta mettendo in ginocchio il sistema.

Le risorse umane sono indispensabili per portare avanti un’assistenza sanitaria di qualità soprattutto in un momento difficile come questo dove è necessario e urgente un intervento atto a salvaguardare e tutelare la salute dei pazienti e dei dipendenti che, viste le pesanti condizioni lavorative, non riescono a garantire appieno un'assistenza  idonea e congrua a tutti gli utenti, né a rispettare i riposi necessari.

Il sindacato FSI-USAE  è venuto a conoscenza del gran numero di dipendenti, circa 300 tra sanitari, medici, infermieri ed OSS dall’AOU Sassari, assenti per malattie varie, aspettative ed altri positivi al SARS-COV-2, decine di situazioni che sommate creano notevoli difficoltà per la programmazione e l’organizzazione dell’attività lavorativa.

Inoltre alla luce dei cluster verificatisi nei reparti di  Clinica Chirurgica, Patologia Medica, Geriatria, Medicina tali da imporre l’isolamento e la quarantena di sanitari ultra-vaccinati,  ci si domanda come sia possibile che il decreto legge n. 44/21 disponga la sicurezza dei degenti  garantita dai sanitari vaccinati, se invece i sanitari vaccinati infettano e si infettano lo stesso?

“Per queste ragioni, vista la gravissima carenza di personale sanitario, chiediamo al Presidente Solinas e all’Assessore alla Sanità Nieddu di attivarsi  presso il Ministero della Salute per chiedere il reintegro in servizio di tutti i sanitari sospesi in quanto la loro presenza non costituisce un pericolo, se non nella stessa misura di rischio dei vaccinati con 3° dose positivi al Covid. Ma siccome non basterà per colmare i vuoti in organico chiediamo anche lo scorrimento immediato di tutte le graduatorie in vigore, sia a tempo indeterminato che determinato. Non vorremmo che qualche dipendente ci rimetta la salute e commetta  qualche errore irreparabile a causa dello stress o della stanchezza accumulati”, conclude la Segretaria territoriale dell’FSI-USAE Mariangela Campus.