PHOTO
“Nel lago dei veleni c’è arsenico mille volte di più di quello consentito per le acque potabili. Un cocktail di veleni con metalli pesanti in quantità impressionanti. Tenori superiori a tutti i parametri di legge sia per quanto riguarda le acque potabili che quelle di scarico. Si tratta di una vera e propria bomba ambientale a cielo aperto. Un rischio tracimazioni e infiltrazioni sempre in agguato.
E soprattutto pericolose stagnazioni all’esterno del lago che confermano che ci sono percolati che hanno superato la stessa barriera del bacino di veleni. I referti delle analisi effettuate da un laboratorio accreditato confermano tutto quanto si immaginava. L’arsenico contenuto nell’acqua è il più grave dei pericoli per la salute umana e per l’ ambiente. Nessuna forma di vita è possibile a contatto con quelle sostanze. E ad oggi niente è stato fatto per eliminare alla radice quel misfatto”.
Lo ha detto il deputato sardo Mauro Pili comunicando l’esito delle analisi compiute sui prelievi di acqua nel lago dei veleni di Furtei e trasmettendo gli stessi al Ministero dell’Ambiente attraverso una puntuale interrogazione parlamentare.
“E’ ora che il ministero dell’Ambiente si svegli – ha detto Mauro Pili. Non è pensabile che su una partita così rilevante non siano ancora intervenuti i soggetti responsabili e tutto taccia senza che si metta in campo un’azione incisiva per rimuovere alla radice il pericolo dell’invaso. La Regione continua a non intervenire con la celerità e l’urgenza necessarie. Sono passati 4 anni dal fallimento e niente è stato concretamente fatto per rimuovere questi pericoli gravissimi per l’intero territorio circostante e le popolazioni dei centro vicini”.
“Si tratta di risultati sconvolgenti che confermano tutte le violazioni di legge sia per gli scarichi che per i concentrati di sostanze tossiche nel bacino di accumulo. Basti il dato comparativo dei parametri dell’arsenico per capire la gravità della situazione: nell’invaso è presente arsenico per 1100 microgrammi per litro, mentre la legge prevede per le acque potabili appena 10 microgrammi. Quantitativi impressionanti di metalli pesanti. 1210 microgrammi di nichel contro i 10 consentiti per legge, selenio 150 microgrammi a fronte di 10 previsti, rame con concentrati di 115 milligrammi a fronte di 1 milligrammo consentito per legge, cadmio 270 microgrammi a fronte di 5 consentiti dai parametri delle acqua potabili”.
I PERCOLATI INTORNO AL LAGO DEI VELENI
“Tutto questo in un contesto degradato e di totale abbandono. Basti pensare che nel nuovo sopralluogo effettuato sul luogo si è potuto constatare l’esistenza di almeno tre livelli di percolato conseguenza di infiltrazioni e non solo. Si tratta di terreni che sono stati totalmente permeati di questi acidi e veleni come documentato con nuove immagini che testimoniano sul versante nord del bacino fuoriuscite incontrollate e senza protezione alcuna. Uno stato di grave incuria con pericoli sempre maggiori in seguito alle condizioni climatiche che renderanno ogni giorno di più sempre più rischioso il bacino di veleni”.
“Nella popolazione circostante da tempo vengono segnalati casi clinici particolari e non sono conosciute le analisi o screening sulla popolazione.Certo è che siamo dinanzi a sostanze particolari la cui pericolosità è evidente a tutti, basti pensare che l'arsenico e molti dei suoi composti sono veleni particolarmente potenti”.
“Si tratta di sostanze di una pericolosità inaudita. L'arsenico, secondo tutte le riviste scientifiche internazionali, uccide danneggiando in modo gravissimo il sistema digestivo ed il sistema nervoso, portando l'intossicato alla morte per shock. Composti contenenti arsenico sono cancerogeni e, in particolare, sono implicati nella patogenesi del carcinoma della vescica, nel carcinoma mammario e di alcune neoplasie .L'esposizione cronica all'arsenico ha effetti m