Il furto di provette nell'Ogliastra con il Dna di molti abitanti della Sardegna rappresenta "piu' di un rischio" per la possibilità che i dati genetici possano diventare oggetto di commercio: lo ha denunciato il garante della privacy, Antonello Soro, in un'intervista alla Stampa in cui ha avvertito dei pericoli insiti in una 'profilazione' genetica' di massa.

 "Le informazioni raccolte", ha osservato, "potrebbero essere appetibili per le compagnie assicurative o per i datori di lavoro interessati a selezionare il proprio personale sulla base delle caratteristiche genetiche, o addirittura per le case farmaceutiche desiderose di testare nuovi farmaci su soggetti selezionati".

 "Se e' vero che si possono ottenere profitti dalle ricerche sul materiale biologico degli esseri umani", ha ricordato Soro, "è altrettanto vero che non esiste la proprietà di una biobanca, ma solo il diritto a fare studi sui campioni disponibili".

Dietro iniziative come quella di Google che si appresta a realizzare una grande banca dati genetica, "l'obiettivo è di allargare il potere di 'profilazione', la vera ricchezza dell'economia digitale".

"I rischi per tutti noi aumentano, se i colossi del digitale entrano in possesso di informazioni sul nostro profilo genetico, sullo stato di salute, sulle caratteristiche biologiche o la predisposizione a sviluppare determinate malattie", ha sottolineato Soro.