La Regione Sardegna, con una lettera inviata alla presidenza della Camera di Commercio di Cagliari-Oristano, firmata dalla Governatrice Alessandra Todde, ha comunicato la volontà di entrare a far parte della holding di gestione del sistema aeroportuale sardo.

 La notizia è emersa stamane, a margine dell’incontro per la firma del protocollo tra CCIAA e la Polizia di Stato. Non si conoscono ancora modalità e tempi per la partecipazione pubblica alla holding, ma dovrebbe essere definita entro la fine dell’anno.

"Quanto emerge dalla Camera di commercio di Cagliari e Oristano in merito alla fusione dei tre aeroporti sardi è una buona notizia". Così il segretario generale della Filt Cgil Sardegna, Arnaldo Boeddu, commenta la decisione della Regione di entrare nella holding che dovrà gestire gli scali. "È almeno da 15 anni - ricorda Boeddu - che il sindacato si batte per una regia unica dei tre aeroporti e perché la stessa Regione così come altre istituzioni locali ritornino ad essere attori protagonisti di questo importante cambiamento. Bisogna andare oltre a prese di posizione puramente di principio senza aver fatto alcun ragionamento propedeutico".

"Adesso, prima che sia troppo tardi, è arrivato il momento - avverte il dirigente sindacale - per mettere a fattore comune le esigenze di tutti i portatori di interesse e fare in maniera che tutti e tre gli scali abbiano la possibilità di sviluppare ed accrescere il network e dare una opportunità di crescita sociale ed economica diffusa e non solo localizzata in alcune parti dell'Isola. Le esperienze fatte in Puglia e Reggio Calabria proprio in questo settore, dovrebbero essere studiate per migliorare quanto di buono creato ed evitare errori già commessi".

Per questi motivi, il numero uno della Filt Cgil chiede alla Regione e alle istituzioni locali di "non accontentarsi di un posto nel cda ma di pretendere un ruolo attivo per il bene dell'intera Saedegna".

"Bene che la Regione Sardegna abbia finalmente preso coscienza del problema gravissimo degli aeroporti sardi che, da pubblici e in mano agli imprenditori locali, dovrebbero diventare privati e sotto il controllo di fondi internazionali, secondo i desideri, sempre più sbiaditi, dell'attuale governance della Camera di Commercio. E bene anche che la Regione sia più presente all'interno della compagine azionaria". Questo, invece, quanto hanno dichiarato Alberto Bertolotti, presidente di Confcommercio Sud Sardegna, e Fausto Mura, presidente di Federalberghi Sud Sardegna, da sempre contrari al progetto di fusione degli scali.

"Questo, ovviamente, non muove di un millimetro né la sostanza né la forma di quanto stiamo discutendo da anni: la (eventuale) dismissione delle azioni della Camera di Commercio va eseguita con procedura pubblica, trasparente, rispettosa della normativa europea e nazionale. Non si compra un aeroporto con lo stesso aplomb che si utilizza per comprare del pesce al mercato di Via Quirra, tuonano Confcommercio e Federalberghi che "proseguiranno ad esercitare il proprio ruolo di consiglieri camerali (anche se inascoltati, privati dei verbali e delle prerogative di controllo) e di proprietari, pur infinitesimali, di Sogaer. E se anche una sola azione di Sogaer dovesse essere ceduta a terzi, lo sarà a seguito di una gara internazionale. Ne stiano certi tutti".