Bisognerà attendere la decisione nel merito da parte del Tribunale civile di Cagliari per sapere se la fusione degli aeroporti sardi del nord Sardegna - Alghero e Olbia - potrà andare avanti o dovrà subire uno stop. La sezione specializzata in materia di impresa, con un'ordinanza cautelare, ha rigettato il reclamo presentato dalle società di gestione, Sogeaal e Geasar contro la sospensione - decisa dal tribunale civile di Cagliari a settembre - degli effetti della fusione.

La Regione, infatti, aveva impugnato le delibere del 29 maggio scorso delle assemblee straordinarie di Geasar di Olbia e di Sogeaal di Alghero, con le quali era stato approvato il progetto di fusione per incorporazione della prima nella seconda. I giudici hanno valutato "preminente l'interesse del socio Regione, ente esponenziale di interessi pubblici, alla sospensione della delibera che comporterebbe la lesione della sua prerogativa di preventiva approvazione di un'operazione straordinaria comportante l'estinzione della società partecipata e l'inserimento organico in altro ente.

“Le conseguenze negative - si legge nella decisione - per le società che hanno progettato la fusione devono ritenersi recessive rispetto all'interesse pubblico, la cui cura è rimessa all'esclusiva valutazione (discrezionale) dell'ente Regione”.

“La sentenza del Tribunale Civile di Cagliari, che rigetta il reclamo verso l'ordinanza che aveva sospeso la fusione degli aeroporti del nord Sardegna, Alghero e Olbia, ribadisce le ragioni della Regione e soprattutto rimette al centro il suo ruolo come garante dell'interesse pubblico”. Lo ha dichiarato l’assessore dei Trasporti, Antonio Moro, durante la conferenza stampa convocata questo pomeriggio nella sede dell’assessorato.

“Sotto l'aspetto sostanziale, il provvedimento - prosegue l’esponente della Giunta Solinas - mette una pietra tombale al progetto di fusione e privatizzazione degli aeroporti sardi, così come c’era stato prospettato dal fondo di investimento privato F2i. Questo rappresenta - conclude Moro - una grande conquista nell'interesse della Sardegna e a tutela dei diritti dei sardi, a incominciare dal diritto alla mobilità”.