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Settima riunione ministeriale sotto la presidenza italiana del G7: dopo cultura, energia, affari esteri, finanze e ambiente, a quasi un mese dal summit di Taormina, il 21 e 22 giugno a Cagliari si celebra il vertice dei trasporti.
"Riscoprire il valore sociale delle infrastrutture" unito a "innovazione tecnologica per veicoli e strade" sono i temi proposti per l'appuntamento che riunisce le principali economie dei Paesi avanzati e al quale partecipa anche la commissaria Violeta Bulc in rappresentanza dell'Unione europea.
All'ex Manifattura Tabacchi, il luogo designato per ospitare i ministri dei 'sette grandi del mondo', si discuterà di "diritto alla mobilità delle persone da garantire come valore imprescindibile alla base delle democrazie moderne", perché, spiega bene il padrone di casa e ministro italiano dei Trasporti, Graziano Delrio, "i sistemi di infrastrutture e trasporto costituiscono uno strumento centrale per assicurare le connessioni tra i popoli e i territori, per creare sviluppo e benessere diffusi".
Ma, precisa, alla base del disegno complessivo "bisogna porre la realizzazione di opere che garantiscano una sostenibilità di fondo, nel rispetto dei nostri valori di salvaguardia ambientale, di etica nell'utilizzo delle risorse pubbliche e di condivisione nel portare avanti le nostre scelte".
Perché il G7 dei Trasporti proprio a Cagliari, in Sardegna? "E' una regione e un'isola stupenda nella sua natura severa e nello stesso tempo di mediterranea ospitalità - motiva Delrio - e noi abbiamo scelto di porre il tema delle connessioni e delle politiche per le infrastrutture di mobilità in questo luogo di bellezza e di forza, sfidante".
Le sfide alle quali si cercherà di dare una risposta sono: le infrastrutture di trasporto hanno un valore sociale per i Paesi del G7? E come si stanno preparando i sette grandi alla guida automatica e alle strade intelligenti che dovranno ospitarle?
A confrontarsi, in particolare giovedì 22 giugno - il 21 è previsto l'arrivo delle delegazioni e il saluto di Delrio - saranno i ministri di Canada (Marc Garneau), Francia (Élizabeth Borne, ministra incaricata al ministero della Transizione economica e solidale), Germania (Alexander Dobrindt, ministro federale dei Trasporti e delle Infrastrutture digitali), Giappone (Keiichi Ishii ministro per il Territorio, Infrastrutture, Trasporti e Turismo), Regno Unito (Chris Grayling, segretario di Stato per i Trasporti), Stati Uniti (Elaine Chao, segretario di Stato per i Trasporti) e Commissione europea (Violeta Bulc, commissaria per i Trasporti). I lavori del 22 si svilupperanno in tre sessioni: la prima, di mattina, sul ruolo sociale delle infrastrutture, la sostenibilità e la programmazione.
La seconda, nel pomeriggio, sulla condivisione delle migliori pratiche di infrastrutture e trasporti sostenibili. A seguire l'ultima sessione sulla tecnologia, la guida connessa e automatizzata.
Quest'ultima sarà anche l'occasione, sottolinea il ministro italiano, "per fare il punto sul gruppo di lavoro istituito dai ministri del G7 a Karuizawa, su tecnologie automatizzate e connesse del veicolo, al fine di convergere su standard condivisi".