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"Ieri, a ricevere le delegazioni nella sede della prefettura c'era il ministro italiano Delrio. Mi ha fatto impressione. Il protocollo dello Stato italiano non contempla che in terra sarda il presidente dei sardi abbia rango di rappresentanza internazionale. Il padrone di casa era il ministro e il cerimoniale diceva che la Sardegna e' casa e in qualche modo anche cosa sua".
Cosi' l'ex assessore ai Lavori pubblici e presidente del Partio dei sardi Paolo Maninchedda, all'indomani dei saluti di benvenuto al G7 di Cagliari del ministro dei Trasporti Graziano Delrio alla commissaria europea Violeta Bulc, e ai ministri del Giappone, Germania, Inghilterra e Canada (per la Francia c'era l'ambasciatrice a Roma).
"Io penso che questo sia innaturale- sottolinea Maninchedda- I sardi ieri non erano presenti in casa loro, con buona pace di quella gran brava e competente persona che e' il ministro Delrio. Piaccia o non piaccia, i simboli parlano e parlano di un potere a noi estraneo.
Bisogna costruire uno Stato in cui noi accogliamo gli altri Stati e non veniamo condannati, non dico alla seconda fila, ma addirittura alla scomparsa".Â