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Si chiama “Pesce fuor d'acqua” il progetto fotografico di Carla de Gioannis e Gaetano Mura. Sportivi, compagni di vita e di avventure marine, ispirato alle precarie con del Mediterraneo e degli Oceani. “La plastica e la microplastica satura i nostri mari più rapidamente di qualsiasi altra forma di inquinamento”, queste le loro parole.
Nella sequenza delle immagini scattate da Carla De Gioannis è forte il paradosso nel contrasto tra questa materia che sta invadendo il nostro pianeta ed un ambiente ancora straordinario che tenta di difendersi disperatamente. “Il pesce si trasforma in uomo e l'uomo in pesce, nel corpo di Gaetano Mura, marinaio e navigatore – sottolinea la De Gioannis -. Una metamorfosi di sopravvivenza istintiva alla ricerca di un mondo senza la plastica che lo sta lentamente soffocando”.
"Tutta la plastica necessaria per il nostro progetto è stata recuperate in mare e tra le scogliere. Questa è stato tristemente la parte più semplice e rapida del nostro lavoro. abbiamo viaggiato per la Sardegna, la nostra isola, alla ricerca di luoghi ancora relativamente poco coinvolti da questo fenomeno dilagante – aggiunge -. Proprio questi luoghi straordinari possono essere un forte simbolo di speranza e d'ispirazione per sensibilizzare tutti partendo dai piccoli gesti personali per poi dilagare su scale più grandi”.
Il lavoro è solo all'inizio: “Ci siamo appassionati al nostro progetto tanto da intravederne un working progress che partendo dalle coste della nostra isola possa proseguire in altri luoghi del pianeta coinvolgendo persone come il pesce rosso che nella persona di Martina Ardizzoni si è prestata per alcuni scatti".