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Il crollo delle temperature, arrivato dopo venti giorni di alta pressione, ha causato ingenti danni nell’agro gallurese dove si è registrata un’escursione termica di circa 20 gradi. Migliaia di ettari di superficie vitata sono stati colpiti dalle gelate notturne che hanno bruciato i germogli già sbocciati a causa dell’anticipazione del ciclo vegetativo.
L’area più colpita è stata quella di Berchidda ma lo stesso problema è stato avvertito a Olbia, Loiri, Monti, Calangianus e Telti. La preoccupazione degli imprenditori vitivinicoli è che lo stesso fenomeno si possa ripetere anche stanotte e venerdì notte compromettendo così gran parte della produzione.
«Ci troviamo di fronte all’ennesima bizza di un clima sempre più instabile – afferma il direttore della Coldiretti Sassari e Gallura, Ermanno Mazzetti. L’andamento climatico degli ultimi due mesi ha causato nei vigneti un risveglio vegetativo anticipato e il freddo intenso di stanotte ha danneggiato i germogli. Al momento non è possibile fare una precisa conta dei danni anche se appare chiaro che gran parte della produzione primaria possa essere andata persa».
«Le gelate primaverili sono molto pericolose perché quando la temperatura scende di qualche grado sotto lo zero le gemme delle vigne cadono e viene compromessa la produzione di uva – aggiunge il presidente della Coldiretti Gallura, Gianbattista Manduco. Già negli anni passati il settore vitivinicolo è stato vittima delle gelate primaverili con una contrazione della produzione Made in Italy».
I primi mesi del 2017 sono stati tra i più instabili degli ultimi anni. Dopo il forte vento e le nevicate invernali che hanno danneggiato strutture agricole, sugherete e colture, i mesi scorsi sono stati caratterizzati dall’assenza di pioggia. La siccità ha compromesso non solo la produzione agricola ma anche il comparto zootecnico del nord Sardegna: oltre al calo nella produzione del latte, infatti, in questi giorni gli imprenditori agricoli galluresi fanno fatica a trovare il foraggio per il bestiame.