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Nel corso del processo davanti alla Corte d'Assise di Sassari, Michele Fresi, giovane di 28 anni di Arzachena, ha parlato dei suoi ricordi sfumati e dei momenti di vuoto che lo hanno portato a commettere un atroce omicidio la notte del 27 dicembre del 2023. Fresi ha raccontato di aver assunto dieci francobolli di Lsd e di aver cercato sollievo nella cocaina, ma senza successo: "Avevo preso dieci francobolli di Lsd e stavo molto male, allora ho preso la cocaina per placare il mio malessere ma, anziché stare meglio, mi ha fatto ancora più male e da quel momento buio totale".
Durante l'udienza, Fresi ha ricostruito il suo rapporto conflittuale con la madre, spiegando di non averla sentita durante le festività né ricevuto sue comunicazioni mentre era in carcere. Ha anche descritto un'infanzia segnata dai conflitti con la madre, con la quale non viveva da tempo, e un presente caratterizzato dall'abuso di sostanze stupefacenti.
La sera dell'omicidio, Fresi, in uno stato alterato dall'alcol e dalle droghe, aveva prima aggredito una ragazza rompendole la mascella e poi aveva colpito mortalmente il padre con una mazza da baseball. Durante i primi interrogatori, aveva parlato di aver visto gli alieni e di aver agito convinto di essere in pericolo.
Il processo proseguirà il 4 marzo con l'audizione della consulente psicologa della difesa e della madre dell'imputato.