Dieci illeciti amministrativi con sanzioni per circa 150mila euro e otto illeciti penali con contestuali comunicazioni di notizie di reato alla competente Procura. Sono i dati dell’operazione “Oro Blu” nel territorio della Gallura. A renderli noti la Direzione Marittima di Olbia.

Le missioni terrestri e navali, svolte anche in attività congiunta con l’ARPAS e l’Ispettorato del lavoro, hanno riguardato in particolare gli impianti di trattamento delle acque e la gestione dei rifiuti delle attività produttive da Punta Tangone a Capo Monte Santu.

L’operazione nazionale di polizia ambientale “Oro Blu”, avviata il 13 gennaio e terminata il 18 aprile, era finalizzata alla tutela dell’ambiente marino-costiero ed in particolare al contrasto degli illeciti ambientali in materia di scarichi idrici.

Come precisato dalla Guardia Costiera, l'operazione nazionale di polizia ambientale è stata suddivisa in due fasi: la prima ricognitiva degli obiettivi e la seconda concentrata sull’attività operativa di ispezione e campionamento, che ha quindi avuto ad oggetto il controllo di siti e attività i cui cicli di produzione possano dare origine a scarichi reflui potenzialmente idonei a inquinare le matrici ambientali, con particolare riferimento all'ambiente marino costiero (tra cui scarichi reflui industriali presso cantieri navali, depositi costieri, impianti portuali, autolavaggi e lavanderie, piscine, caseifici, frantoi, aziende vinicole, concerie e colorifici, scarichi reflui domestici presso attività alberghiere e di ristorazione e scarichi reflui urbani presso depuratori comunali e impianti fognari).

A livello nazionale, nel corso dell’operazione sono stati eseguiti complessivamente 28.346 controlli, di cui 6.749 in tema di scarichi idrici (di cui solo il 6%, all’esito degli accertamenti, è risultato sprovvisto di autorizzazione), 12.070 sul ciclo dei rifiuti (circa 400 tonnellate di rifiuti sottoposti a controllo per una superficie di oltre 20 milioni di metri quadrati, pari a 2.000 campi di calcio) e 9.527 ai fini dell’individuazione di fenomeni di inquinamento marino, oltre a 4.053 controlli sul contrasto degli abusivismi demaniali e 1.111 controlli nelle Aree Marine Protette.

L’attività svolta, con 7.279 missioni effettuate – tra terrestri e navali - ha portato a contestare 549 illeciti ambientali, di cui 226 amministrativi (97 per irregolarità in tema di scarichi idrici, 96 sull’irregolare gestione dei rifiuti, 5 per inquinamenti in mare, 19 per inosservanza di norme sull’uso del demanio marittimo e 9 per violazioni ai disciplinari di gestione delle AAMMP) con un importo di sanzioni elevate fino a 1.335.216 euro e 323 illeciti penali (96 per irregolarità in tema di scarichi idrici, 130 sull’irregolare gestione dei rifiuti, 10 per inquinamenti in mare, 83 per fenomeni di abusivismo demaniale e 4 per violazione al disciplinare di gestione delle AAMMPP), con 151 sequestri effettuati (46 per irregolarità in tema di scarichi idrici, 63 sull’irregolare gestione dei rifiuti con una superficie occupata di 11.560 metri quadrati e 42 per fenomeni di abusivismo demaniale con una superficie occupata di 11.986 metri quadrati).