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Diciassette ore ininterrotte di interventi si sono concluse alle prime luci dell’alba: è stato domato l’incendio che ieri pomeriggio, poco dopo le 15.30, ha devastato il cantiere nautico Nautica Acqua in via Madagascar, nella zona industriale del Cipnes a Olbia, in località Cala Saccaia.
Sul posto hanno operato senza sosta le squadre dei vigili del fuoco provenienti da Olbia, Arzachena e Tempio, affiancate dai mezzi speciali dell’aeroporto Costa Smeralda. Solo dopo lunghe ore di lavoro le fiamme sono state spente, ma l’emergenza non è finita. Durante la notte, il nucleo Sapr ha sorvolato l’area con droni per monitorare la temperatura della struttura e scongiurare la presenza di nuovi focolai.
All’interno del capannone andato completamente distrutto, erano custodite oltre quaranta imbarcazioni di lusso, tra yacht e mega yacht, molte delle quali pronte per la consegna in vista della stagione estiva. Tutto è andato in fumo. La stima dei danni è ancora in corso, ma le perdite si preannunciano ingenti: si parla di milioni di euro.
Anche oggi le squadre di soccorso proseguiranno le operazioni, impegnate nel raffreddamento dei locali per evitare che il calore residuo possa propagarsi e compromettere i capannoni vicini. Nessuna persona è rimasta ferita o intossicata dalla densa coltre di fumo nero che per tutta la serata di ieri era visibile nella zona di Cala Saccaia, ma resta da chiarire l’origine del rogo che ha trasformato un polo produttivo in uno scenario di macerie e cenere.
ESCLUSA PER ORA L'ORIGINE DOLOSA
Nessuna origine dolosa dietro al vasto incendio che ha distrutto il cantiere nautico. Ad accertarlo, dalle prime ricostruzioni, sono state le forze dell'ordine e il comandante provinciale dei vigili del fuoco di Sassari Antonio Giordano, impegnato dal pomeriggio di ieri a coordinare le operazioni di spegnimento, messa in sicurezza e bonifica della struttura andata completamente distrutta, così come le oltre quaranta imbarcazioni tra yacht e super yacht presenti al suo interno.
"Grazie ad alcuni importanti lanci di acqua con l'elicottero siamo riusciti a circoscrivere le fiamme e ad evitare che arrivassero anche ai capannoni circostanti a quello di Nautica Acqua - ha spiegato Giordano - Le cause verranno accertate di concerto con la procura della Repubblica. Quello che però sappiamo per certo è che al momento dello scoppio dell'incendio si trovavano dentro la struttura alcuni lavoratori che hanno visto la fiamme, hanno provato a spegnerla, ma non riuscendoci e sono immediatamente usciti fuori".