Tensioni crescenti tra l’intersindacale medica e i vertici della Asl Gallura. Da mesi, le principali sigle sindacali dei camici bianchi — Cimo-Fesmed, Aaroi Emac, Anaao Assomed, Cisl Medici, Fassid, Fp Cgil Medici e Fvm — chiedono invano un confronto con l’azienda sanitaria per discutere e revocare una serie di delibere relative al conferimento degli incarichi professionali. Al centro della contestazione, l’adozione di un regolamento risalente al dicembre 2023, che secondo i sindacati non terrebbe conto delle importanti novità introdotte dal nuovo contratto collettivo, entrato in vigore nel gennaio 2024.

“Da mesi chiediamo ripetutamente di incontrare vertici dell’azienda per discutere di numerosi problemi e criticità – dichiara Michele Bottaru, portavoce dell’intersindacale e delegato aziendale Cimo Medici –. Dopo settimane di silenzio siamo stati finalmente incontrati, ma l’azienda ha mostrato un atteggiamento di chiusura totale alle nostre richieste e intende procedere senza tener conto delle nostre osservazioni”.

Secondo l’intersindacale, la procedura per la selezione e l’assegnazione degli incarichi avrebbe dovuto prevedere un coinvolgimento attivo delle rappresentanze sindacali, così come stabilito dal nuovo contratto nazionale. Tuttavia, lamentano i rappresentanti, il dialogo è stato pressoché assente e il ruolo dei sindacati del tutto ignorato.

“Siamo stati ignorati e scavalcati”, accusano, riferendosi in particolare alla fase di mappatura e alla scelta dei criteri per l’attribuzione degli incarichi. Una situazione che, se non verrà risolta in tempi brevi, potrebbe portare allo stato di agitazione. “Ci auguriamo che l’azienda torni sui suoi passi, e inizi a coinvolgere i rappresentanti sindacali in tutti i processi previsti dal contratto per migliorare il clima lavorativo e frenare la fuga di medici”, conclude Bottaru.