«Vogliamo dire basta alla campagna denigratoria nei confronti del liceo Classico “Carmelo Floris” di Gavoi. Informazioni false e tendenziose sono animate da maldicenze e disinformazione. La nostra scuola esiste. Non è morta, chiusa o cancellata».

È il messaggio accorato che lanciato dal comitato spontaneo nato in difesa dell'istituto, che ha scelto la piattaforma Facebook per promuovere iniziative di mobilitazione in difesa delle scuole del paese. Chiede un confronto diretto con gli enti competenti per avviare un serio piano di rilancio a tutela dei giovani e del loro percorso formativo. 

«Le logiche numeriche e le politiche dei tagli volute dal Governo - spiega Elena Manni, insegnante, genitore e componente del comitato - non possono essere applicate in questo territorio, perché abbiamo realtà diverse rispetto a quelle del resto d'Italia. Le comunità del centro Sardegna devono manifestare apertamente la loro contrarietà rispetto all'accentramento su Nuoro. È fondamentale scardinare il messaggio secondo il quale le scuole dei paesi non garantirebbero nulla rispetto a quelle delle città».

Il comitato nella pagina Facebook, che ha per titolo “Io voglio stare qui”, ha invitato gli ex studenti del Floris per testimoniare, attraverso i curriculum, il lavoro svolto dalla scuola che, nel corso degli anni, ha contribuito a valorizzare tanti giovani. 

 

La scure dei tagli

L'istituto Floris di Gavoi ha dovuto affrontare situazioni molto difficili che hanno compresso, come sostiene il comitato spontaneo, il diritto allo studio. Due anni fa l'istituto ha perso l'autonomia ed è stato aggregato al Ciusa di Nuoro perché, secondo le logiche dei tagli decisi dal Governo, non aveva un numero di iscritti sufficiente.

Sono state soppresse tre classi del Classico e due dei geometri. Spiega l'insegnante Elena Manni: «Si è registrato anche un ulteriore calo di iscrizioni perché si è diffusa la convinzione che la nostra sia una scuola in via di smantellamento, ma non è affatto così. Portiamo avanti in modo regolare tutte le attività».