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LONDON, ENGLAND - JUNE 27: A couple kiss in Trafalgar Square after the annual Pride in London Parade on June 27, 2015 in London, England. Pride in London is one of the world's biggest LGBT+ celebrations as thousands of people take part in a parade and attend performances at various locations across the city. (Photo by Rob Stothard/Getty Images)
“È veramente inaudito che l’assessore regionale Claudia Firino porti avanti le sue personali convinzioni in materia di omosessualità utilizzando il suo ruolo istituzionale di assessore alla cultura. L’assessore, sfruttando il suo ruolo politico, porta avanti battaglie faziose a favore dei matrimoni e delle adozioni gay come se l’assessorato regionale alla cultura fosse un circoletto antagonista. E’ inaccettabile”.
Sono queste le parole del consigliere regionale e presidente nazionale del Movimento Cristiano Marcello Orrù che sostiene che “con tutti i problemi che ci sono in Sardegna è veramente indecente che la Regione Sardegna pensi a promuovere il Gay Pride del prossimo giugno”.
“Ieri l’assessore Firino ha presentato la manifestazione annunciando il sostegno del suo assessorato e della Regione Sardegna, deve cosa intende per sostegno. Nel corso della manifestazione - continua Orrù - saranno previsti eventi che mirano a promuovere le unioni omossessuali e l’adozione di figli da parte di persone dello stesso sesso, è prevista la promozione di libri molto discutibili e delle pericolose teorie gender da propinare ai ragazzi anche di minor età per far passare l’idea che le differenze tra generi sessuali non esistono”.
“Chiedo massima trasparenza all’assessore Claudia Firino: in che cosa consiste il sostegno della Regione al Gay Pride? È previsto un finanziamento pubblico della manifestazione? Esigo che l’assessore chi per lei chiarisca immediatamente questi aspetti. Sia chiaro: non tollereremo che queste pagliacciate a favore dei matrimoni omossessuali e delle adozioni ricevano un solo euro di finanziamento pubblico. La Sardegna - conclude il conigliere regionale Orrù - ha altre priorità, nemmeno un euro al Gay Pride”.