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Il turismo, nel capoluogo ed in tutte le province del Sud Sardegna, rappresenta un asset fondamentale per il tessuto economico locale e, di conseguenza, un settore di particolare sensibilità ed attenzione da parte del Corpo della Guardia di Finanza nell’ottica di assicurare che lo specifico ambito non sia inquinato ed alterato da dinamiche economiche illecite che ne modifichino gli equilibri, a scapito della libera e corretta concorrenza.
La stagione estiva – periodo di maggior affluenza turistica sull’isola – è ormai alle porte; pur tuttavia la forte vocazione turistica locale e la destagionalizzazione del turismo – che oramai interessa la Sardegna praticamente tutto l’anno – hanno portato ad una fiorente presenza di “forestieri fuori stagione”, alimentando così, anche in periodi dell’anno non tradizionalmente vacanzieri, l’intero indotto turistico.
L’attività ispettiva della Guardia di Finanza ha quindi tenuto conto di questo scenario, andando a focalizzare la propria attenzione verso alcune forme insidiose della legalità economico finanziaria connessa al settore turistico. Una di queste è rappresentata dalla cosiddetta “evasione immobiliare”, più comunemente conosciuta come “affitti in nero”, fenomenologia che in un territorio come quello sardo – a forte trazione turistica, costituisce un puntuale elemento di attenzione.
L’accurata analisi di contesto, sviluppata tramite il controllo economico del territorio, il monitoraggio delle unità immobiliari destinate a locazione turistica, l’incrocio con le informazioni tratte dalle piattaforme on line di settore scandagliate successivamente attraverso le banche dati in uso al Corpo, hanno consentito di enucleare una platea di soggetti risultati specifici target, caratterizzati da peculiari indici di pericolosità fiscale.
Difatti, a fronte di comprovate attività di locazione, puntualmente gli importi corrisposti dai vacanzieri non trovavano rispondenza nelle dichiarazioni dei redditi, qualora presentate: infatti, nella maggior parte dei casi, i “padroni di casa” risultavano essere soggetti completamente sconosciuti al Fisco. Case vacanze, appartamenti, monolocali, situati non sono nelle più rinomate località di villeggiatura costiere nel Sud Sardegna, ma anche nel capoluogo e, in alcuni casi, nell’entroterra: una evasione fiscale complessiva per oltre 324.000 euro constatata in capo a una dozzina di proprietari immobiliari.
Ma i Finanzieri non hanno incentrato la propria attenzione solo sulle unità immobiliari: anche il settore del trasporto privato è un comparto che riveste una importanza specifica nello scacchiere turistico, in particolare quello di lusso, quello che garantisce al consumatore l’esclusività del servizio: gli aerotaxi. Il settore degli aerotaxi è disciplinato da una normativa del 2011 che prevede il versamento di un’imposta erariale commisurata, per ciascun passeggero trasportato, alla distanza chilometrica del viaggio.
Nello specifico, le varie compagnie aeree sono responsabili dell’applicazione e del successivo versamento di un importo pari a 100 euro, in caso di tragitto inferiore a 1.500 km, e a 200 euro per percorrenze superiori, per ciascun passeggero trasportato. I controlli dei Finanzieri in servizio presso lo scalo “Mario Mameli” di Elmas hanno preso in considerazione tutti i voli passeggeri effettuati tramite aerotaxi nella prima parte di quest’anno: ad esito delle attività ispettive, effettuate attraverso l’analisi comparata dei documenti di viaggio compilati dalle società con i dati relativi ai versamenti effettuati nelle casse erariali dai vettori, sono emersi 84 voli, operati da compagnie estere, per i quali, in relazione ai 646 passeggeri trasportati, è stato omesso il versamento dello specifico tributo, pagato direttamente dai fruitori del servizio, per un ammontare complessivo di 75.400 euro.
A fronte delle violazioni contestate sono state altresì irrogate sanzioni amministrative per un importo complessivo di 22.620 euro Le attività di servizio testimoniano l’attenzione che i Reparti del Comando Provinciale di Cagliari rivolgono al contrasto degli illeciti economico finanziari nel Paese al fine di tutelare le corrette regole del libero mercato e reprimere insidiose forme di concorrenza sleale tra operatori del settore.