Sono sempre più frequenti, nell'isola, le proteste contro la chiusura degli impianti e delle strutture scolastiche che interessa numerosi comuni dell'interno.

Ieri, in mattinata, genitori, insegnanti e studenti di Fonni sono scesi in piazza per manifestare in difesa dell'autonomia scolastica del locale Istituto Comprensivo Globale. L'istituto fonnese comprende una scuola materna, una scuola elementare, una scuola media e il Liceo delle Scienze Umane e fino a quest'anno era riuscito a conservare la propria autonomia.

"Adesso, però, hanno accorpato le scuole con alcuni istituti nuoresi" racconta una rappresentante del comitato cittadino sorto in questi giorni "Da quest’anno non abbiamo più diritto all'autonomia perché le scuole statali non raggiungono le 400 unità previste dal Ministero. In paese, però, ci sono due asili privati con 80 bambini che non vengono considerati come scuole paritarie, cosa alla quale noi puntiamo. Gli iscritti agli asili privati, infatti, non sono unità, non sono numeri, sono bambini di Fonni e se considerati assieme ai 360 studenti delle statali raggiungeremmo il tetto dei 400 iscritti superandolo."

E ancora: "Essendo Fonni un paese montano devono tenere in considerazione che per noi è più difficile spostarci a Nuoro e viaggiare per qualsiasi necessità legata alla scuola sarebbe un grosso disagio. Nel nostro Liceo, inoltre, studiano ragazzi di Desulo, Ovodda, Tiana. Per legge uno studente non deve superare i 45 minuti di viaggio e se l'istituto venisse chiuso, il percorso che gli studenti dei nostri paesi dovrebbero fare per recarsi a scuola supererebbe di gran lunga i 45 minuti."

"L’amministrazione comunale, ieri, ha indetto un consiglio straordinario in piazza durante il quale il sindaco Stefano Coinu ci ha informato che domani incontreremo a Cagliari, in Regione, l'Assessore Firinu e il Presidente Pigliaru dopo due settimane di richieste."

E infine un'amara riflessione "Si parla tanto di valorizzazione delle zone montane, e poi? Il rischio più grande, oltre all'accorpamento, è che le scuole vengano definitivamente chiuse. La chiusura degli uffici e la mancanza di un numero così elevato di studenti sarebbe un duro colpo anche per l’economia del paese".