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Un nuovo sistema di trasporto, da destinare agli studenti del territorio per migliorare la quotidianità e combattere l’isolamento delle zone interne. Di fatto, un’integrazione delle linee regionali già esistenti. Si chiama “Move.Us”, partirà a breve grazie all’impulso della Comunità Montana Gennargentu Mandrolisai. Tutto possibile attraverso il progetto Snai (Strategia nazionale aree interne), una scommessa virtuosa finanziata con quasi 10 milioni di euro di fondi ministeriali e regionali e che intende proiettare l’ente guidato dal presidente Alessandro Corona verso un futuro migliore, a misura di giovani. Una scuola in movimento È lo slogan che ricorre, fa capire le intenzioni.
Con l’intervento ribattezzato “Move.Us”, dove l’inglese dialoga con la lingua sarda, la Comunità montana vuole ridisegnare e integrare il sistema di trasporto degli studenti, con una nuova organizzazione delle linee e dei mezzi utilizzati quotidianamente per il raggiungimento dei poli scolastici dell’area del “Gennargentu-Mandrolisai”. Nello specifico, il fine è quello di realizzare un ulteriore sistema di trasporto scolastico che raccolga, anno per anno, i dati elaborati in relazione alle necessità di spostamento degli studenti (sulla base delle iscrizioni ai vari istituti), definendo così le linee di trasporto in maniera funzionale alle esigenze della popolazione scolastica.
«Il servizio è destinato agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado della Comunità montana, che frequentano le scuole del territorio in Comuni diversi da quello in cui hanno la residenza», spiega Alessandro Corona. «Il servizio garantirà, oltre agli spostamenti necessari per partecipare alle attività curriculari, gli spostamenti indispensabili per poter seguire attività laboratoriali, culturali, sportive di carattere extracurriculare».
Studio approfondito
Capire le esigenze del territorio, di quell’angolo di Sardegna dove la qualità della vita è elevata ma troppo spesso gli spostamenti difficoltosi rappresentano un ostacolo talvolta insormontabile, soprattutto tra i giovanissimi. Così, dalla Comunità montana hanno deciso di riscrivere la mobilità interna, con l’ausilio di professionisti del settore. «Abbiamo individuato un “mobility manager”, ovvero una figura che insieme ai nostri tecnici si sta occupando di creare questo sistema alternativo di mobilità», dichiara Corona: «Ci preme garantire dei collegamenti migliori con gli istituti scolastici. Il servizio partirà quanto prima perché abbiamo la necessità di offrire ai nostri ragazzi una mobilità soddisfacente, con tempi di arrivo e di ritorno a casa più comodi, meno legati a certe coincidenze attuali che li fanno rincasare parecchie ore dopo l’uscita da scuola». Alessandro Corona svela una tendenza da arginare: «È capitato che alcuni ragazzi abbiano rinunciato a frequentare un particolare istituto del nostro territorio per mancanza di collegamenti con orari adeguati».
I numeri
Il 70 per cento degli studenti pendolari proviene dall’interno del territorio della Comunità montana Gennargentu-Mandrolisai. Il trasporto pubblico locale, al momento, poggia su 16 linee (10 “scolastiche”) che attraversano 11 Comuni (Aritzo, Atzara, Austis, Belvì, Desulo, Gadoni, Meana Sardo, Ortueri, Sorgono, Teti e Tonara). «Una rete che presenta svariate criticità», precisa Corona, «per quanto riguarda frequenze, percorsi e costi. Dovevamo intervenire». La Comunità montana a breve attiverà le linee integrative. Obiettivo: la copertura totale del territorio, con quelle “connessioni” casa-scuola ora assenti. Corona conclude: «Ogni linea progettata è costituita da due fasce orarie: mattino, dalle 8 alle 8.30, considerando l’ingresso a scuola; pomeriggio, dalle 16 alle 16.30, prendendo in esame l’uscita». Per informazioni: mobilitysnai@gennargentumandrolisai.it.