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“La Sardegna ha una storia mineraria importante che è parte di una cultura millenaria da preservare e valorizzare. Abbiamo avviato da subito un percorso che veda la partecipazione di tutte le amministrazioni comunali coinvolte e lavorato perché questo immenso patrimonio ambientale e identitario diventi il motore di un nuovo sviluppo sostenibile, per i territori che ospitano i siti e per tutta l’Isola. Ora che è stata fatta chiarezza su una vicenda che abbiamo ereditato, è arrivato il momento di accelerare su tutti i progetti, per troppo tempo frenati, che ruotano intorno al Parco Geominerario”.
Lo afferma il Presidente della Regione Christian Solinas, preannunciando iniziative per il rilancio dei siti minerari, dopo la recente sentenza di nullità del lodo arbitrale che aveva condannato la Regione a pagare oltre 20 milioni di euro all’ex Ati Ifras, l’associazione temporanea di imprese nata per gestire le attività del Geoparco. Lo scorso febbraio la Corte d’Appello di Cagliari ha infatti dato ragione all’ufficio legale della Regione che nel maggio scorso aveva impugnato il lodo arbitrale che prevedeva, nel dettaglio, il pagamento ad Ati Ifras di 18 milioni e 250mila euro, più 2 milioni e 291mila euro di interessi e 82.500 euro di spese legali.
“Sono state pienamente riconosciute le nostre ragioni – commenta il governatore – e adesso si apre una fase nuova. Ferma restando la salvaguardia delle decine di lavoratori coinvolti, un impegno che abbiamo sempre mantenuto, lo sviluppo del Parco dovrà essere sempre più orientato verso una valorizzazione in chiave turistica, con una serie di itinerari mirati a presentare ai visitatori un’offerta che metta insieme le bellezze naturalistiche dei nostri territori e tutto il loro ricco patrimonio di cultura e tradizioni”.