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1011 sagome, alte circa un metro e ottanta, dedicata ognuno a una vittima della mafia, e collocate all’interno del Parco della Memoria voluto Libera Sardegna con la collaborazione del Csv Sardegna Solidale, inaugurato questa mattina nell’ex pista di go-kart, presso il bene confiscato a Su Piroi, a Gergei.
“Queste non sono sagome, ma sono dei segnavita: perché ciascuna di queste vite spezzate da mani mafiose e criminali ci indica la strada per costruire una società più giusta”, sono state le parole pronunciate da Don Luigi Ciotti presente insieme a centinaia di studenti giunti da tutta l’isola,
“Queste vite spezzate graffiano le nostre coscienze e ci danno il coraggio di avere più coraggio – ha aggiunto don Ciotti -. Il comandamento non uccidere non condanna solo la violenza diretta ma anche quella che si concretizza con le ingiustizie e con la povertà. Un comandamento che ci impegna ad essere più vivi”.
Un progetto che vede la luce dopo un anno intenso di lavoro: nel mese di luglio 2018 è iniziata poi l’installazione delle sagome, che si è conclusa a fine ottobre. Alcune di queste, purtroppo, sono state prese di mira da ignoti nei giorni scorsi, ma sono state ripristinate in occasione dell’inaugurazione di oggi.
“Grazie al Parco della Memoria il bene di Su Piroi sarà ancor di più un centro di riferimento per il volontariato sardo e per una serie di progetti che avranno al centro l’educazione alla legalità”, ha sottolineato il presidente di Sardegna Solidale e referente di Libera Sardegna Giampiero Farru.
All’inaugurazione erano presenti anche il prefetto di Cagliari Bruno Corda e la prefetta di Nuoro Anna Abruzzese, i rappresentanti delle forze dell’ordine e del Corpo Forestale, i sindaci di Gergei Rossano Zedda e di Escolca Eugenio Lai, il magistrato della Direzione distrettuale Antimafia di Cagliari Guido Pani e il presidente del Comitato per la Marcia della Pace don Angelo Pittau.
Toccanti le testimonianze dei familiari di due vittime della criminalità organizzata. “Per me è stata una emozione fortissima venire in questo Parco e vedere la sagoma dedicata a mia sorella – queste le parole di Claudia Loi, sorella di Emanuela, l’agente di scorta al giudice Borsellino e morta nella strage di via D’Amelio -. Emanuela era una ragazza normale ma ci ha lasciato in eredità un messaggio fortissimo: non è necessario sacrificare la propria vita per difendere i valori della giustizia e della legalità”.
Presente anche Pino Tilocca, figlio del sindaco di Burgos Bonifacio Tilocca ucciso da un ordigno nel 2004: “Quando ho visto la sagoma di mio padre ho capito che ora non siamo solo noi familiari a ricordarlo, e questo per noi è molto importante”.