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Diciannove anni e 4 mesi di reclusione: è la decisione del gup del tribunale di Oristano, Marco Mascia, sulla condanna dei fratelli Rubens e Brian Carta, 32 e 28 anni, accusati di omicidio volontario a scopo di rapina nei confronti di Tonino Porcu, il 78enne allevatore pestato a sangue e assassinato nella sua abitazione a Ghilarza la notte tra il 21 e 22 febbraio 2022, e di un altro tentativo di rapina.
Confermato dunque in toto il capo di imputazione a carico dei due giovani, questa mattina presenti in aula. Gli avvocati difensori, Agostinangelo Marras, Marco Spanu e Fabio Messina, avevano chiesto la derubricazione del reato da omicidio volontario a preterintenzionale, da quello di rapina consumata alla vittima a tentativo di rapina e l'assoluzione per la tentata rapina.
L'episodio risale al febbraio dello scorso anno, quando i fratelli sono entrati in casa della vittima forzando una finestra e, dopo aver messo tutto a soqquadro, si sono impossessati di 2mila euro nascosti in una scatola. Sorpresi dal padrone, hanno assalito quest'ultimo pestandolo a morte.
Il corpo senza vita era stato rinvenuto il giorno dopo dalla signora delle pulizie e dal nipote. I due erano stati inchiodati dai rilievi del Ris, che aveva rinvenuto numerose tracce di sangue e dalla successiva attività investigativa, ed erano stati arrestati il 9 marzo dello stesso anno, quindi detenuti da allora nel carcere di Massama.
A seguito del verdetto sono stati inflitti otto mesi in meno rispetto alla richiesta del pm Marco De Crescenzo, che aveva chiesto una condanna a 20 anni. Il deposito della sentenza avverrà fra 90 giorni, dopo di che la difesa valuterà come procedere. Tra le ipotesi c'è quella di non andare in appello per usufruire di un ulteriore sconto di pena, come previsto dalla riforma Cartabia.