Le due vittime, Massimiliano e Davide, ritrovati a Dolianova, erano irriconoscibili, soprattutto perché a maciullare i loro corpi ci hanno pensato i cinghiali e gli animali selvatici.

L’avvocato Gianfranco Piscitelli è convinto più che mai che la matrice per uccidere i due fratelli sia stata una 'spedizione punitiva' con più persone, che in qualche modo avrebbero aiutato padre e figlio (Joselito Marras e suo figlio Michael di 27 anni, tuttora rinchiusi a Uta), a far fuori i due allevatori calabresi: "Ora la parola spetta ai Carabinieri del Ris e al dottor Roberto De Montis, che ha chiesto 90 giorni per le conclusioni dell’autopsia – ha evidenziato Piscitelli - io insisto nel sostenere che Joselito Marras non può aver agito da solo e nemmeno solo con il figlio. Ci sono sicuramente altri soggetti coinvolti ma una cosa mi colpisce e non accetto la cattiveria e l'aver gettato due esseri umani, anche dopo il duplice omicidio, abbandonati nella macchia impraticabile alla mercé degli animali e delle intemperie, con evidente dispregio non solo per la vita ma come fossero immondizia: non per niente il luogo si chiama vecchio immondezzaio. Ora provvederemo a dare degna sepoltura a Massimiliano e a Davide ma – ha concluso Gianfranco Piscitelli - tanta crudeltà andrà punita con il massimo della pena".

(In basso, le foto segnaletiche dei due arrestati, Joselito Marras e suo figlio Michael di 27 anni, tuttora rinchiusi a Uta con la pesante accusa di duplice omicidio)