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"Dopo aver ricevuto tante pressioni l'assessora Murgia ci ha convocato al tavolo di martedì", esordisce così, sulla propria pagina Facebook, uno dei rappresentati dei pastori sardi nell'ambito della vertenza latte, Gianuario Falchi. Al tavolo di cui parla siederà il ministro dell'Agricoltura Teresa Bellanova in visita in Sardegna. "Piccolo particolare - aggiunge Falchi contrariato -, l'assessora pretende che portiamo un elenco documentato delle aziende che rappresentiamo. Questo nonostante abbiamo presenziato al primo tavolo convocati da ben due ministri a Roma e dal prefetto di Sassari che ha gestito otto tavoli ministeriali per conto del governo, i quali ci hanno convocati formalmente e ci siano documenti ufficiali siglati in Prefettura con accordi specifici su come deve andare avanti la discussione sulla riforma della filiera".
"Noi non vogliamo pensar male - incalza l'allevatore di Bultei, affiancato nelle trattative di questi mesi dal collega Nenneddu Sanna -. Non vogliamo pensare che l’Assessora stia facendo il gioco dei soliti padroni del latte che vogliono far finta che non sia successo nulla e eliminarci dai tavoli. Certo che in molti sarebbero contenti se non ci fossero i pastori a ricordare con forza gli impegni presi e poi disattesi per la riforma della filiera".
Per quanto riguarda la richiesta dell'esponente della Giunta Solinas il leader dei pastori ha le idee chiare: "Non faremo mai un'associazione e quindi non porteremo mai i documenti che l'assessora ci chiede. Abbiamo sempre detto che siamo senza bandiere e che non volevamo trasformare la lotta di febbraio nella solita associazione burocratica con dirigenti etc, siamo e vogliamo rimanere pastori che desiderano al più presto riappropriarsi della propria tranquillità, necessaria per condurre questo nobile lavoro".
E prosegue: "Dunque non porteremo elenchi di aziende ma chiediamo a tutti gli amici pastori che nel mese di febbraio hanno buttato il proprio sacrificio e condiviso con noi l'idea del cambiamento di presenziare a Cagliari martedi 29 dalle 10 in via Zara per far capire che si deve cambiare rotta, per far capire che non serve documentazione ma più che altro umiltà e rispetto nei nostri confronti, essendo la prima grande industria sarda che garantisce anche al 90% di quelli che siederanno martedì a quel tavolo un reddito sicuro. Assumerci le nostre responsabilità è un dovere rivendichiamo i nostri diritti. Tutti a Cagliari".