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Una dettagliata relazione sullo stato dei luoghi è stata inviata dal team esplorativo alla istituzioni ed una informativa all’Arma dei Carabinieri per preservare la bellezza di questo sito identitari che in passato è stato una cava romana e medievale. Tristemente famoso anche perché al suo ingesso venivano impiccati i malfattori.
LAGHI di acqua dolce color smeraldo e sale immense sconosciute ai più, sono ospiti della vasta Grotta S’Avanzada, le cui sale scavate nella roccia sono alte anche 20 metri.
UN VIDEO REPORTAGE sulla loro intrinseca bellezza è stato realizzato qualche mese fa dal team esplorativo Sardegna Sotterranea, capitanato da Marcello Polastri, giornalista autore di pubblicazioni in materia di archeologia e città sotterranee. Video che aveva fatto scoppiare un vero e proprio caso mediatico sull’abbandono dei siti identitari.
LE IMMAGINI avevano dimostrato di come l’ingresso alla caverna, nel costone del Largo Dessì era stato murato poco dopo il reportage ma, purtroppo, senza badare al fatto che l’ipogeo fosse invasi da cumuli di rifiuti. Spazzatura d’ogni genere, cercasse di animali e soprattutto bottiglie colme di urina. Materiali, questi, abbandonati perlopiù da alcuni clochard che nel recente passato hanno usato la grotta come giaciglio di fortuna. Come dormitorio posto al di sotto della Cittadella dei musei .
Sul caso sollevato dal team di Marcello Polastri, era intervenuto anche il Deputato della Repubblica Ugo Cappellacci. Ora i lavori di muratura dell’accesso alla caverna. Da un lato, un muro in cemento preserverà la caverna dai rifiuti, impedendo a chiunque di accedervi: visitatori amanti della cultura e turisti. Già, ma chissà per quanto tempo ancora. “Si auspica, non per l’eternità”, concludono le associazioni.
VIDEO: https://youtu.be/4E5JYxB_VeA
VIDEO 2: https://youtu.be/rdQD5pEw490