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È stato un abbraccio caloroso quello delle 30mila persone accorse tra la basilica di Bonaria e il mare per portare l’ultimo saluto all’indimenticabile Gigi Riva. C'era il pallone d'oro Fabio Cannavaro, il vicecampione del mondo Picchio De Sisti, il portierone del trionfo mondiale 2006 Gigi Buffon. C'erano il ministro allo sport Andrea Abodi e il baronetto Gianfranco Zola e tanti altri vip e big. Ma c'era anche l'affetto di migliaia di persone comuni per 'Rombo di tuono', vecchi, bambini, perfino adolescenti. E con loro idealmente tutti gli italiani. Non solo calcio. Tutti lì, moltissimi in lacrime, soprattutto quando Nicola, il figlio del campione ha voluto rivolgere un ringraziamento a tutti loro. Ecco il suo discorso:
“Grazie a tutti per essere qui. Sono emozionatissimo. Non avevo intenzione di parlare però tenevo troppo a ringraziarvi.”
“Inizio da tutte le persone che ci sono state vicine che sono qui oggi, dal Comune di Cagliari, al sindaco, al Cagliari Calcio e al presidente (che ci hanno aiutato in tante cose), a tutte le autorità che sono qui, scusate ne dimenticherò alcune. Ecco il Ministro Abodi, il presidente Malagò, ringrazio il presidente Mattarella per quello che ha detto, però, permettetemi di volgere il ringraziamento più grande. Vorrei ringraziare tutte le persone che hanno partecipato alla camera ardente da ieri alle 14:00, perché sono state davvero tante e sono rimaste lì sino alle 23:00 con il freddo.”
“Io e mio fratello abbiamo cercato di stringere la mano ad ognuno di loro ed è stato davvero emozionante perché c'erano bambini, c'erano le persone anziane, persone della nostra età che non lo hanno mai visto o mai conosciuto eppure, quando ci stringevano la mano, ci dicevano “è stato un grande uomo” e non è stato un grande calciatore. Questo va forse oltre tutto la l'aspetto calcistico. Io e mio fratello abbiamo avuto la stessa sensazione, quando le persone piangevano con il cuore e facevano le condoglianze a noi, a me veniva da farle a loro, perché non è andato via solo il nostro papà o il nostro nonno. È andato via un familiare di tanti sardi e di tante persone che gli volevano bene.”
“Quella era la sua gente che quando è venuto qui, aveva 18 anni, gli ha dato una famiglia, gli ha dato qualcosa che lui aveva perso; quindi, ci tenevo a parlare perché volevo ringraziare di questo. Volevo ringraziarvi per averlo accolto, per avergli voluto bene e penso che lui abbia ricambiato con l’affetto per tutti voi; l’affetto per il Cagliari, per i cagliaritani, per tutti i sardi ma non solo, gli Italiani tutti. Prima non ho ringraziato la FGC, ci tengo a farlo ora perché papà quella maglia della nazionale l'aveva davvero nel cuore.”
“Il presidente Malagò, un paio d'anni fa, gli ha dato l'ultimo riconoscimento ed è stata l'ultima volta che lui è uscito di casa praticamente poi ha deciso che forse con i canti dello stadio “Gigi Riva uno di noi” avesse chiuso un ciclo e quindi si è chiuso a casa. Però, egoisticamente, dico che io e mio fratello lo abbiamo condiviso con piacere con tutti, però gli ultimi anni lo abbiamo goduto un po’ più noi. Egoisticamente dico che ci ha fatto piacere, anche se so che non vederlo più in giro, non sapere che fosse nel suo solito ristorante, (perché lui faceva sempre le stesse cose e non cambiavano mai) sicuramente non è stata più la stessa cosa.”
“Chiudo dicendo, e spero con tutto il cuore, che papà possa rivedere la sua mamma lì in cielo perché era davvero la persona che lui ha amato di più nella vita. Anche ieri se n'è andato come voleva lui, perché lui non lo convincevi, non lo convinceva nessuno: era hombre vertical fino alla fine e ieri ha deciso quello che voleva fare. Grazie a tutti”