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Uno studio realizzato dall’Osservatorio Nomisma in collaborazione con l’Università di Bologna e dal titolo “Young Millenials Monitor - Giovani & Gioco d’azzardo”, fa luce sul rapporto tra i ragazzi e il gioco d’azzardo. Ebbene, secondo quella che è la terza edizione di questo rapporto, è in calo il numero di adolescenti che si dedicano al gioco d’azzardo, anche se è in aumento il numero di cosiddetti “frequent players”. Lo studio è stato condotto su un campione di scuole secondarie di primo grado: vi hanno partecipato qualcosa come 11.000 giovani di età compresa tra i 14 e i 19 anni.
L’indagine fa riferimento all’anno scolastico 2015-2016, durante il quale uno studente su due ha giocato almeno una volta. Si tratta comunque di un dato in calo rispetto alla precedente rilevazione, quando la quota di giovani studenti-giocatori era del 54%. Se diminuisce effettivamente il numero di giovani giocatori, aumenta però la percentuale dei cosiddetti frequent players, ossia di coloro i quali si dedicano una volta a settimana o più al gioco d’azzardo. La percentuale sale dal precedente 10% al 17%: sono di meno i giovani che giocano, ma quelli che lo fanno giocano un po’ di più. I giovani giocatori ‘problematici’, invece, sono solo il 5% a livello nazionale.
Tutto sommato, secondo quanto emerge dall’Osservatorio, quantomeno c’è un gioco responsabile, poiché il 70% dei giovani giocatori spende a settimana una cifra inferiore ai 3 euro. L’11% dei ragazzi gioca con cadenza mensile, mentre il 21% ancora più di rado. Il 21% si avvicina al gioco per curiosità, il 20% per puro caso, altri invece per divertimento, per aver visto giocare familiari o amici, o per provare a vincere soldi (11%). Ovviamente, i dati non sono omogenei in tutto lo Stivale: la propensione al gioco è più forte nelle regioni meridionali e nelle isole (Sardegna inclusa), rispetto alle Regioni del Nord.
Il dato conferma sostanzialmente quanto emerso dai dati generali pubblicati da Gaming Report nel 2016: “il giocatore online medio è di sesso maschile, nonostante nell'ultimo periodo sia cresciuto l'interesse anche da parte del gentil sesso. Il 75% dei giocatori proviene dal Centro Sud: di questi, circa il 60%, ha un’età che oscilla i 25 e i 44 anni”.
Al Sud e nelle isole vi è una maggiore concentrazione di sale giochi, che comporta di conseguenza maggiori problemi legati al gioco d’azzardo. La Sardegna non fa eccezione, difatti il quadro che emerge da un’indagine compiuta da Proeis.org è che alcune province sarde mettono a disposizione un numero di sale giochi pro capite superiore rispetto al resto d’Italia. La media nazionale, infatti, è di 2,1 sale giochi ogni mille adolescenti, mentre ad esempio nelle province di Olbia-Tempio e di Sassari, ve ne sono rispettivamente 4,6 e 3,8 su mille. Va meglio nelle altre province (Carbonia-Iglesias e Oristano), dove la media è simile o addirittura inferiore a quella del resto del Bel Paese.
Nel 22,8% dei comuni sardi, comunque, è presente una sala giochi ogni mille ragazzi: un dato inferiore alla media nazionale, poiché il 31,5% dei comuni italiani offre più di una sala giochi ogni mille adolescenti.