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Un incendio di dimensioni immani provocò 9 morti e 15 feriti tra le persone che cercavano di spegnerlo. Le fiamme partirono dal mare, si fecero largo tra strade, boschi e arbusti in direzione di Tempio Pausania fino ad arrivare nelle campagne di Bortigiadas e di Aggius per poi propagarsi sulla collina di Curraggia, per un totale di oltre 18000 mila ettari di terreno andati in fumo. Quel tragico evento è stato ricordato e onorato ieri nel corso di una solenne cerimonia. In ricordo di tutte le vittime degli incendi in Sardegna, il 28 luglio è la giornata regionale di prevenzione e lotta contro gli incendi e la sua data è un doveroso tributo alla città di Tempio dove il 28 luglio del 1983, nella collina di Curraggia, persero la vita così tante persone. Presenti, in rappresentanza del Presidente della Regione, Solinas, gli Assessori della Difesa dell’Ambiente, Gianni Lampis e l’assessore della Pubblica Istruzione, Andrea Biancareddu, con i massimi vertici del Corpo Forestale e Protezione Civile. “Sono passati 37 anni da quei tragici eventi – ha detto l’assessore Lampis - in cui persero la vita nostri conterranei e purtroppo ancora oggi la piaga degli incendi non può dirsi combattuta sino alla fine. Per questo motivo abbiamo il dovere della memoria ma abbiamo soprattutto il dovere di lanciare una sfida culturale all’interno delle scuole, perché le nuove generazioni possano contribuire con il loro operato, con la loro coscienza per salvaguardare l’ambiente e l’intero patrimonio paesaggistico della Sardegna.” Sulla stessa lunghezza d’onda, Andrea Biancareddu che ha rimarcato il ruolo sempre più attivo che devono assumere le nuove generazioni per vincere una battaglia culturale.
“Una tragedia di 37 anni fa – ha voluto sottolineare l’esponente della Giunta Solinas - che noi non finiremo mai di commemorare e di piangere perché ha fatto tanti, troppi morti. Una giornata che è stata dichiarata dal Consiglio Regionale “la giornata in onore di tutte le vittime degli incendi in Sardegna”, perché purtroppo di incendi se ne parla ancora. Un fenomeno culturale oltre che criminale. Noi lo vogliamo ricordare per i parenti che sono ancora in vita. La nostra missione è soprattutto quella di diffondere nelle scuole una cultura diversa, una cultura di rispetto verso l’ambiente, verso le leggi, l’amore verso gli altri e di mutuo soccorso. E’ un impegno che abbiamo preso solennemente anche con l’assessore all’Ambiente. Un impegno che è sancito dalla legge e che dobbiamo portare avanti, mandando sia le guardie forestali, sia i dirigenti di Forestas, tutti quelli che possono fare lezioni di educazione civile e civica, in giro nelle scuole perché una buona educazione, non solo fa bene solo contro gli incendi, ma insegna tante cose che forse valgono di più di una pagina, triste, di storia”.
(L’immagine è tratta da Associazione Onlus dei Forestali della Sardegna)