C’era tutta la comunità a dare l'ultimo saluto a Simone nel giorno del suoi funerali, soprattutto tanti giovani, amici e compagni di scuola.

La vita del 14enne è stata strappata via troppo presto, in un giorno che sarà difficile da dimenticare: quel terribile 25 settembre, quando il giovane è stato travolto da un’auto mentre camminava sul bordo della strada. 

Una giornata, quella di ieri, tanto difficile per Antonio, che ha dovuto dire addio  al fratello proprio il giorno del suo compleanno: “festeggerò lo stesso, perché so che tu sarai lì con me”.

La vita a quattordici anni è appena iniziata, non si è bambini ma neanche uomini, a quell’età non si dovrebbe pensare ad altro che al futuro, ai sogni, a divertirsi, a vivere. “Voi avete la possibilità di crescere e di realizzare i vostri sogni, fatelo, il mondo ha bisogno di voi. E ogni vostro successo sarà un successo di Simone”, ha detto Giovanna, la mamma, rivolgendo le sue parole agli amici del figlio.

Quei giovani che si sono stretti attorno al dolore della famiglia in quella Chiesa, Sant'Andrea Apostolo, troppo piccola per contenerli tutti. Stretti l’uno all’altro. I visi attoniti di chi non ha realizzato che Simone non c’è più, o di chi non vuole crederci. Lacrime, abbracci e tanta tristezza per un ragazzo davvero speciale, voluto bene da tanti, conosciuto anche per il suo ruolo di animatore all’oratorio.

Ai funerali anche l’arcivescovo Arrigo Miglio ha cercato le parole giuste: “Dovrei essere qui per dare speranza, ma non ci riesco”, ha detto. 

È un dolore troppo grande per trovare le giuste parole di conforto per una famiglia e una comunità spezzata da questa terribile tragedia.