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Donatore da 45 anni, è arrivato qualche settimana fa a quota 178 donazioni. Giovanni Demarcus, attuale vice presidente dell’Avis di Perfugas ed ex presidente, racconta a Sardegna Live la sua bellissima storia e spiega perché è importante donare il sangue.
“Ho fatto la mia prima donazione nell’agosto del 1977 quando ero militare a Sabaudia, semplicemente perché davano la licenza premio di 5 giorni più 3 di viaggio. Ho donato a Roma all’ospedale militare del Celio e, da allora, capendo l’importanza di questo grande gesto di altruismo, non mi sono più fermato e anzi, ho sempre cercato di far capire agli altri quanto sia utile”.
Giovanni ha fatto la sua 178esima donazione il 13 giugno con il sorriso sulle labbra e l’orgoglio della prima volta: “Donare fa bene e mi fa stare bene!” ha esclamato. “Sono stato 7 anni senza donare per un errore alle analisi ma poi ho recuperato alla grande”.
E soprattutto la sezione Avis di Perfugas, di cui è stato presidente per 29 anni, è una tra le più attive nella provincia. Creata da volontari estremamente tenaci, la sede è diventata con il tempo sempre più efficace e alla portata di tutti, compresi i portatori di handicap, essendo perfettamente attrezzata anche per le carrozzine.
Giovanni rappresenta la colonna portante della sezione per le sue importanti attività sociali e lavorative, grazie a cui ha ricevuto la medaglia con diamante e la nomina a Cavaliere di San Marco a Venezia.
“Dopo il terremoto in Umbria, l'Avis di Perfugas è entrata a far parte come unica sede sarda nella colonna mobile della Protezione Civile Nazionale per il trasporto di personale sanitario, con ben 11 mezzi in dotazione all'associazione e molte attrezzature per la Protezione Civile. Io sono stato membro dell'Osservatorio regionale del volontariato per 2 mandati e poi del CO.GE, il Comitato per i fondi speciali del volontariato, oltre che referente del Sasol point n°23 di Sardegna Solidale per l'Anglona e referente di Libera Sardegna del presidio Anglona dedicato a Bonifacio Tilocca” ci dice Giovanni, che a fine 2021 ha festeggiato in sede il suo 42esimo anno di attività Avis.
L’obiettivo di tanta dedizione e continuo impegno è far capire a chiunque, specialmente ai più giovani l’importanza della donazione e che il sangue e il plasma potrebbero servire prima o poi a tutti, quindi più volontari ci sono meglio è.
“La carenza è sempre più allarmante e, con tantissimi talassemici in Sardegna, noi stiamo cercando e cercheremo sempre di dare il massimo . In questi ultimi 2 anni di pandemia non ci siamo certo fermati, ci siamo impegnati a montare le tende in tutta la provincia, ad assistere i malati Covid e distribuire Dpi in tutte le RSA della provincia. Tra il 2020 e il 2021 abbiamo raccolto circa 700 flaconi e, considerato che si tratta di piccoli centri, è un grande successo. Spero davvero che le persone comprendano la grandezza di un regalo così prezioso come la donazione”.