Giovanni Satta (Uds) ha giurato fedeltà alla Repubblica e da pochi minuti ha preso posto nell'Aula del Consiglio regionale della Sardegna come 60esimo consigliere.

Davanti al presidente Gianfranco Ganau, al terzo tentativo, il neo consigliere scarcerato dopo 23 giorni di custodia cautelare in una cella di Bancali a Sassari, Satta ha pronunciato il giuramento finora negatogli dalla misura restrittiva, dalla decisione del gip di non concedergli il permesso necessario per raggiungere Cagliari e, ieri, da una seduta fiume dei capigruppo dell'Aula convocata, ufficialmente, per "approfondimenti di natura tecnico-giuridica" sul suo caso, al centro di malumori e imbarazzi fra le forze politiche.

Il neoconsigliere, infatti, e' subentrato a Gianni Lampis (FdI-An) per decisione dei giudici amministrativi e dell'Ufficio centrale elettorale, che l'ha proclamato eletto mentre era in carcere nell'ambito di un'inchiesta su un'associazione per delinquere specializzata nel traffico internazionale di droga.

Con lui l'Assemblea sarda assiste al quinto cambio di un consigliere regionale dall'inizio della legislatura, due anni fa, a causa di una legge elettorale di difficile interpretazione che ha esposto gli eletti a una raffica di ricorsi.

Dopo il giuramento, cui non e' seguito alcun applauso, come, invece, di solito avviene, Satta ha stretto la mano al capogruppo dell'Udc Gigi Rubiu: l'Udc e' il partito per il quale in passato e' stato anche coordinatore provinciale.

Accompagnato da un commesso dell'Aula, l'ex vicesindaco di Budduso' ha preso posto accanto al decano dei consiglieri regionali, Mario Floris, ex presidente della Regione e responsabile del partito, l'Uds per il quale e' stato eletto nel 2014.

L'Aula ha poi proseguito i lavori con l'ordine del giorno concordato che prevede l'esame della legge di riordino dei servizi per l'impiego.