Una catena umana di giovani, anziani, amministratori, comitati spontanei, intorno all'ospedale Nostra Signora della Mercede di Lanusei, per rivendicare il diritto a mantenere in Ogliastra una struttura ospedaliera di primo livello come quella esistente.

Questa mattina, da tutti i paesi del territorio ogliastrino, in migliaia sono scesi in piazza - sindaci in testa - per una manifestazione di protesta contro la riforma della rete ospedaliera regionale che vorrebbe fare del nosocomio ogliastrino un ospedale di base. Analoga protesta stamani a Muravera, in difesa dell'ospedale San Marcellino, con centinaia di persone in piazza provenienti da tutto il Sarrabus.

"E' stata una manifestazione pacifica e spontanea - ha detto il sindaco di Tortolì Massimo Cannas -. Noi abbiamo aderito perché riteniamo essenziale un presidio ospedaliero vicino al punto in cui abitiamo e insieme all'ospedale difendiamo anche la cittadella della salute di Tortolì e il mantenimento servizi sanitari che attualmente ci sono. La manifestazione ha lo scopo di mantenere alta la guardia e di responsabilizzare l'istituzione regionale. C'è un fronte unito di tutti i sindaci del territorio, dei cittadini e dei comitati spontanei nati in questi mesi. Con questa manifestazione - ha concluso Cannas - diciamo no anche agli altri tentativi da parte delle istituzioni centrali di spogliare i territorio dei presidi di giustizia come il tribunale e il giudice di pace il carcere".

La manifestazione di oggi arriva dopo la marcia dell'11 dicembre e la fiaccolata del 22 febbraio e dopo lo sciopero della fame del sindaco di Lanusei Davide Ferreli e del suo vice Salvatore Acampora iniziato il 12 febbraio e interrotto sei giorni dopo quando la commissione Sanità del Consiglio regionale aveva garantito l'impegno per non declassare l'unica struttura sanitaria presente in Ogliastra.