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La Sardegna si è stretta attorno al sindaco di Bono, Michele Solinas, vittima la scorsa settimana di un atto intimidatorio. Questa mattina nel comune del Goceano si sono riuniti i sindaci arrivati da tutta l'isola, convocati dall'Anci Sardegna, che, insieme ai rappresentanti politici e istituzionali hanno partecipato al Consiglio comunale aperto per manifestare la solidarietà al primo cittadino, a cui era stata incendiata l'auto, e chiedere una risposta dello Stato.
Una richiesta che parte proprio dallo stesso Solinas: "La grande partecipazione all'assembela di oggi mi rincuora e mi incoraggia ad andare avanti", dichiara il sindaco. "Lo Stato però non deve lasciarci soli. Troppi sindaci in Sardegna si sono trovati nella mia situazione. E dove lo Stato arretra la criminalità occupa gli spazi e prende coraggio. Per questo chiediamo che non siano cancellati i servizi nel territorio. Che siano potenziate le caserme dei carabinieri presenti e siano ripristinate quelle chiuse negli anni. Servono più militari perché sebbene quelli in servizio lavorino in maniera egregia, è inconcepibile che una sola auto di servizio possa coprire territori estesi decine di chilometri quadrati. Solo la presenza dello Stato può garantire la legalità".
All'assemblea erano presenti numerosi esponenti politici sardi: "Oltre ad esprimere solidarietà al sindaco abbiamo sentito il bisogno di sottolineare come ancora una volta un amministratore locale sia caduto nel mirino di persone incivili che esprimono il loro dissenso in modo antidemocratico e criminale", dichiara il deputato della Lega, Dario Giagoni.
Presenti anche il vicepresidente della Giunta regionale, Giuseppe Fasolino, gli assessori Aldo Salaris, Pierluigi Saiu, e il presidente del Consiglio regionale, Michele Pais. A poche ore dall’accaduto, qualche giorno fa, si era espresso anche il Presidente della Giunta, Christian Solinas, che aveva manifestato la massima solidarietà e vicinanza al Sindaco definendo l’atto intimidatorio “un gesto ancor più vile perché commesso contro chi ogni giorno è impegnato a lavorare con dedizione per il benessere della propria comunità. Contro questi atti criminali - aveva detto il Presidente Solinas - serve la più ferma condanna da parte delle istituzioni e di tutti i sardi, e il totale supporto alle forze dell’ordine che garantiscono la sicurezza nel territorio, con l’auspicio che i responsabili del gesto vengano al più presto individuati”.
“Non ci può essere giustificazione per un gesto simile. La Giunta regionale ha espresso ancora una volta la piena solidarietà al Sindaco di Bono per il grave atto intimidatorio subito, al Consiglio comunale e alla Comunità intera, unitamente alla ferma condanna di ogni forma di violenza che tenda a minacciare la libertà d’azione di chi ogni giorno, con spirito di servizio e sacrificio, si mette al servizio della collettività”, ha dichiarato questa mattina il vicepresidente della Giunta Solinas, Fasolino, rimarcando la necessità di avviare ogni azione, iniziativa, manifestazione di sensibilizzazione che possa contribuire a rafforzare e alimentare quel senso civico e quella cultura del rispetto e della pace, specie nei confronti di chi è chiamato a governare la cosa pubblica, che sono alla base della buona politica, della convivenza e del rispetto reciproci”.
“Il Consiglio regionale è a fianco non solo del sindaco di Bono, ultima vittima in ordine cronologico a finire nel mirino degli attentatori, ma solidarizza con tutti i primi cittadini, con i consigli comunali e con tutte le comunità sarde. Questa spirale di violenza deve finire” ha detto invece il Presidente del Consiglio regionale Michele Pais intervenendo, questa mattina a Bono.