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La Regione mette al primo posto la sicurezza dei cittadini. D’ora in avanti il personale dell’Ente Foreste si occuperà della pulizia e della manutenzione dei corsi d’acqua, spesso ostruiti da vegetazione e materiale ingombrante che ne ostacolano il regolare deflusso, specie in occasione di piogge abbondanti.
La collaborazione del personale dell’Ente sarà straordinaria e rientrerà in una serie di interventi per la messa in sicurezza del territorio da rischio idraulico e idrogeologico. È quanto prevede una delibera, proposta dal presidente della Regione Francesco Pigliaru di concerto con l’assessore dell’ambiente Donatella Spano, approvata dalla giunta nella seduta odierna. Il provvedimento si è reso indispensabile per venire incontro alle richieste di intervento segnalate costantemente ai Comuni, alle Province, ai Consorzi di Bonifica, alle Prefetture e alla stessa Regione.
“La sicurezza del territorio e la prevenzione e la gestione dei rischi – si legge nella delibera – rappresentano una priorità fondamentale della giunta e trovano ampio spazio all’interno della strategia di sviluppo regionale. Un argomento che, tra l’altro, è espressamente inserito in uno dei progetti prioritari del Programma Regionale di Sviluppo approvato lo scorso 21 ottobre”. Il provvedimento di oggi va nella direzione già intrapresa dalla Regione con la riforma del Sistema di protezione civile e lo sviluppo di specifiche politiche destinate a migliorare il livello di risposta in situazioni di emergenza o in presenza di eventi calamitosi. Già dal 2007 è previsto che il personale dell’Ente Foreste possa essere impegnato in lavori di sistemazione, anche con carattere di prevenzione, fuori dai compendi forestali, con disposizione della Giunta regionale.
Per questo motivo la Regione ha deciso di utilizzare mezzi e personale dell’Ente per ripulire corsi d’acqua e rimuovere la vegetazione, spesso causa di gravi danni ambientali in casi di alluvione. La delibera prevede che gli enti locali possano predisporre un programma straordinario nel quale sia contenuto un ordine di priorità degli interventi attuabili. I programmi dovranno essere trasmessi anche alla Direzione generale dell’Ambiente e a quella della Protezione Civile.