"In Gallura, seppur a regimi ridotti, il motore artigiano dell’economia
gira ancora. Edilizia e impiantistica, lapideo e cura del verde,
trasporti e autoriparazione ma anche, e soprattutto, servizi,
ospitalità e ristorazione". E' quanto fa sapere Confartigianato Gallura.

Un comparto, quello delle micro e piccole attività produttive, che nel
nord est della Sardegna rappresenta il 24% delle 26.600 realtà
imprenditoriali, in un territorio di 26 comuni, 160mila abitanti e
quasi 75mila famiglie. Quindi, l’artigianato di Olbia-Tempio “combatte
e resiste” anche se risente ancora dell’onda lunga della crisi (il
2017 si è chiuso con -81 imprese registrate all’Albo Imprese Artigiane
della CCIAA), duramente colpito dai prestiti bancari sempre più
asfittici (-5,9% confronto tra trimestre settembre 2017 e giugno
2017), da una fiscalità che ha superato il 60%, da una burocrazia
ancora pesante, nonostante le nuove leggi regionali ne abbiano ridotto
l’impatto, da inconcepibili sprechi, da riforme vessatorie, inutili o
mai attuate, da un sistema socio economico ancora seriamente
compromesso dalla disoccupazione, mitigato solo dalle occupazioni
stagionali, e da un reddito pro-capite ancora basso (10.656 euro pro
capite l’anno).

Sono questi i numeri sul tessuto produttivo della Gallura, che
emergono dal dossier realizzato dall’Osservatorio sulle MPMI di
Confartigianato Sardegna che, attraverso i dati UnionCamere e Istat di
fine 2017, ha analizzato la struttura imprenditoriale di ogni singolo
comune dell’ex provincia Olbia-Tempio.

E di questi dati, e delle prospettive del territorio, si è parlato
dell’Assemblea elettiva di Confartigianato Gallura che ha riconfermato
Presidente l’uscente Giacomo Meloni (imprenditore edile olbiese di 52
anni), che nel prossimo quadriennio verrà affiancato dal direttivo
composto da Salvatore Delrio (comparto nautica), Agostino Pirina
(movimento terra), Simone Ballo (impianti), Luigi Dettori (impianti),
Marina Manconi (agroalimentare), Pietro Pattitoni (movimento terra e
trasporti), Giacomino Maludrottu (metalmeccanica) e Loredana Derosas
(lavorazione lapidei), supportati dal collegio dei sindaci composto da
Piermario Pirina (lavorazione legno), Giovanni Mellino (autotrasporto
merci) e Gianluca Stara (tinteggiature e rifiniture edili).

Meloni, alla platea, ha ricordato il dialogo quotidiano
dell’Associazione con la Politica e le Istituzioni, per la crescita
del territorio, per la ricostituzione della Provincia, per
l’abbattimento della burocrazia, per la concessione dei crediti e dei
finanziamenti, per l’approvazione della legge Urbanistica e per lo
sviluppo del turismo.

“Troppo spesso i nostri interlocutori politici hanno tentato di
metterci nell’angolo – ha affermato il rieletto Presidente – ma il
dialogo con loro sta cambiando perché hanno capito che sottovalutare
la forza di 6mila imprese, come spesso hanno fatto, non è servito a
nessuno: ne’ a loro, ne’ al sistema produttivo che si è ribellato
perché scavalcato da logiche e ragionamenti incomprensibili. Per
questo a tutti, in più occasioni, abbiamo fatto capire che siamo
impostanti per la crescita del territorio e che con questa nostra
rivendicazione andremo avanti. Non ci basta più essere ascoltati
esclusivamente quando si tratta di votare”.

Meloni ha poi affrontato la questione dell’autonomia e ricostituzione
della “Provincia Olbia Tempio”: “Il nostro sistema produttivo deve
rivendicare uno spazio di autonomia politica e amministrativa, oltre
che economica, nel quadro regionale, con la consapevolezza che non ci
sarà nessuno che ci concederà nulla che non saremo capaci di
conquistarci da soli”. Su questo argomento ha lanciato un allarme:
“Presto dovremo confrontarci con un sistema politico, burocratico,
amministrativo che vuole togliere ancora di più dai territori il
potere decisionale e pianificatorio per metterlo in mano a soggetti
che non possono cogliere tutte le differenze e le sensibilità
territoriali: questo non possiamo concederlo a nessuno”.

Ha poi puntato l’indice contro l’eccessiva tassazione e burocrazia:
“Quando le aziende, per poter pagare le tasse sono costrette ad
accendere un finanziamento, questo è un punto di non ritorno Siamo
tutti consapevoli come questi 2 fattori stiano penalizzando la piccola
e media impresa; tutti gli adempimenti, spesso inutili che ci sono, e
il costo della macchina amministrativa, il fisco, il costo del lavoro
con il cuneo fiscale sono temi sentiti e importanti e sappiamo bene
che molte delle questioni che ci affliggono non vengono dal livello
locale. Abbiamo il compito di sensibilizzare l’opinione pubblica e i
nostri politici locali perché portino le questioni che ci riguardano a
livello regionale o governativo. Dobbiamo agire anche a livello
nazionale per cambiare questi due fattori negativi”.

Infine il passaggio più atteso dagli imprenditori su turismo e
urbanistica: “Presto ci saranno le regionali ed è necessario far
sapere a chi ci rappresenterà che servono norme urbanistiche che ci
consentano di svolgere e sviluppare la nostra economia, la nostra
società e il nostro territorio, che sono “naturalmente” e fortemente
orientati verso il turismo, secondo quello che anche il mercato ci
chiede”. “Voglio essere preciso – ha proseguito Meloni - e dire
chiaramente che siamo favorevoli alla proposta dell’Assessore Erriu e
all’incremento delle volumetrie con regole chiare per le strutture
ricettive anche all’interno della fascia dei 300 metri. Questo non
significherebbe, come non lo è stato finora, deturpare l’ambiente o
fare colate di cemento indiscriminate, ma dare risposte concrete alle
necessità di un turismo, che per un certo target di clientela chiede
servizi adeguati e camere con degli standard adeguati alle sue
aspettative. Non ci sono motivazioni per sostenere che non si possono
fare cambiamenti su strutture che già esistono e fare modifiche in
assoluto. Quindi ci vuole un piano urbanistico adeguato”.

Per il Presidente di Confartigianato Gallura il tema dei servizi a
supporto del turismo, che consentirebbero una fruibilità del
territorio tutto intero quello costiero e quello interno, è un
argomento molto caldo. “E’ necessario realizzare delle infrastrutture
adeguate che rendano accessibile l’intero territorio – ha continuato –
strutture che mettano veramente in relazione l’intera Gallura. Solo
così potremo superare una diatriba che non ha più senso tra costa e
interno perché continuiamo a chiamare interno anche territori che si
possono collegare con massimo trenta minuti di percorrenza in una
strada decente e che eviterebbero lo spopolamento dei paesi, la
possibilità per chi ci visita in una stagione più lunga di quella
balneare di fruire di tutte le nostre possibilità e delle nostre
attrattive che devono essere messe in vetrina e rese fruibili”.

L’ultima parte del discorso di Meloni è stata dedicata anche
all’export: “Siamo consapevoli di quanto sia importante accedere a
nuovi mercati per i nostri settori tradizionali dell’agroalimentare,
come hanno dimostrato i progetti di promozione, ma siamo altrettanto
consapevoli di quanto siano necessari sia il supporto economico, sia
la collaborazione tra imprese”.

Poi la riflessione finale: “Il mondo sta cambiando e dobbiamo farlo
anche noi – ha concluso - dobbiamo prendere atto di questo
cambiamento, anche per una piccola impresa locale ormai i competitors
sono globali, ma lo sono anche le opportunità. Lavoriamo per
valorizzare quello che abbiamo di originale e di unico che sono le
nostre radici e il nostro modo di fare le cose, a regola d’arte con
quei valori che sono tipici dell’artigianato, del made in Italy”.

Dal dossier emergono altri dati importanti.

A livello settoriale si osserva che il 64,4% delle 1.743 imprese del
Manifatturiero, pari a 1.123 unità, sono artigiane; il 56,5% delle
4.277 imprese delle Costruzioni, pari a 2.416 unità, sono artigiane e
il 16,2% delle 12.589 imprese dei Servizi, pari a 2.036 unità, sono
artigiane. In tutti e tre i macro-settori l’artigianato, nel periodo
2016-2017, registra una perdita: di -37 unità nel Manifatturiero, di
-32 unità nelle Costruzioni e di 11 unità nei Servizi.
Nell’artigianato del territorio lavorano 8.928 addetti, di cui il
47,1%, pari a 4.202, sono dipendenti e gli altri 52,9%, pari a 4.726,
sono indipendenti.

Nell’area territoriale in esame si contano 14.133 micro imprese con
meno di 10 addetti che rappresentano il 96,7% del tessuto
imprenditoriale dell’intero territorio e occupano 26.946 addetti, pari
al 66,7% del totale.  Mentre le micro-piccole imprese con meno di 50
addetti sono complessivamente 14.565 e rappresentano il 99,7% del
totale e danno lavoro a 34.226 addetti pari all’84,7% dell’occupazione
del territorio.

Tra i comuni con il più alto tasso di imprenditorialità troviamo Olbia
con 9.497 imprese, seguita da Arzachena, Tempio Pausania, La Maddalena
e San Teodoro. Tra quelli maggior vocazione artigiana sempre Olbia in
prima fila (2.098) seguita sempre da Arzachena, Tempio Pausania, La
Maddalena e Santa Teresa Gallura. L’incidenza maggiore
dell’artigianato sul totale delle imprese la troviamo a Sant'Antonio
di Gallura (35,1%), seguito da Luras, Calangianus, Padru e Budoni.
Infine il più alto reddito pro-capite (imponibile) è registrato a
Loiri Porto San Paolo (12.164 euro), seguito da Golfo Aranci, La
Maddalena, Palau e Aglientu.