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Anche gli artigiani sardi prendono posizione e si dicono favorevoli alla proposta di inserimento dell’Insularità in Costituzione.
“Sono passati quasi 2 anni, e ben 3 Governi nazionali, ma della richiesta fatta dal Comitato per l’Insularità in Costituzione si sono perse le tracce – ha dichiarato Antonio Matzutzi, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – vorremmo capire perché lo Stato non ci ascolta e non agisce, concretamente, per colmare tutti i gap, evidenti e quotidianamente tangibili, che affliggono la nostra regione”.
“Oggi, per fare impresa in Sardegna, bisogna essere più bravi e più tenaci almeno 5 volte di più rispetto agli altri colleghi del resto d’Italia – ha aggiuntop – ma solo perché gli evidenti svantaggi che affliggono le realtà economiche non hanno nessuna compensazione da parte del Governo Nazionale”. “Non stiamo chiedendo privilegi o scorciatoie – sottolinea il Presidente di Confartigianato Sardegna – chiediamo solo di avere le stesse possibilità di crescita, di sviluppo, di pari diritti e opportunità che, da sempre, che hanno altre imprese di altri contesti. Gli imprenditori non vogliono assistenzialismo: chiedono solo di essere messi in grado di competere a pari regole con le altre regioni d’Italia, dell’Unione Europea e del bacino del Mediterraneo”.
“In ogni caso, è incredibile vedere come Roma, anziché essere vicina all’Isola, alle attività produttive che faticano tutti i giorni e ai sardi – ha concluso Matzutzi – rimanga silente e immobile. Su questo atteggiamento rimaniamo sbalorditi ma devono sapere che non rimarremo impassibili di fronte alle “non risposte” perché ci batteremo fino a quando il riconoscimento dell’Insularità non verrà scritto in Costituzione. Siamo, e saremo in futuro, di fianco al Comitato nelle azioni che poterà avanti e in tutte le attività che saranno utili a sensibilizzare imprese e cittadini”.