Sospendono temporaneamente la protesta sulla ciminiera, i lavoratori e le lavoratrici di Ottana Energia: la svolta questo pomeriggio quando il governatore Francesco Pigliaru, attraverso un sms, ha fatto sapere agli operai, riuniti in assemblea nella sala mensa, che la prossima settimana ci sarà un incontro importante a Roma sulla vertenza della fabbrica, poi a stretto giro convocherà le parti in Regione per fare il punto della situazione.

La protesta estrema a 180 metri di altezza era scattata nove giorni fa a seguito della mancata proroga del regime di essenzialità da parte di Terna, che ha fatto chiudere lo stabilimento di Ottana mandando i lavoratori in cassa integrazione. Ora la schiarita.

"Ma lo stato di agitazione permane - sottolineano gli operai - Martedì 26 convocheremo un' assemblea per fare il punto e se sarà il caso torneremo sulla ciminiera".

Pieno appoggio alla linea dei lavoratori dai segretari di Cgil e Cisl, Salvatore Pinna e Michele Fele, e dal rappresentante della Uil Tore Sini. Presenti oggi all'incontro promosso dalla Rsu i sindaci di Ottana e Bolotana, Franco Saba e Francesco Manconi, con entrambe le giunte, i parlamentari Roberto Capelli (Cd) e Mauro Pili (Unidos) e il capogruppo di Fi in Consiglio regionale Pietro Pittalis.

"Questa vertenza si deve risolvere nel più breve tempo possibile - ha detto Manconi - dobbiamo organizzarci per marciare verso Cagliari e se è il caso ci muoviamo dalla Sardegna fino a Roma. Ora aspettiamo l'azione della Regione, altrimenti sarà lotta dura. Questo territorio - ha ribadito il sindaco di Bolotana - non può permettersi la chiusura di Ottana Energia, perché con la centrale chiude l'industria del centro Sardegna".

"Tutta la vertenza dell'energia nell'Isola a va risolta - ha sottolineato Pili - Il Governo così come ha revocato l' essenzialità la deve ripristinare. La Sardegna, che ha una situazione insulare, senza l'essenzialità tracolla".

Pittalis all'attacco della Giunta. "E' gravissimo - ha dichiarato - che oggi non sia presente la Regione. Questo dimostra l'insipienza di un Esecutivo che ha la responsabilità del declino di questa area già fortemente colpita dalla crisi".

D'accordo con la linea adottata con i lavoratori anche i segretari di Cgil e Cisl Salvatore Pinna e Michele Fele e il sindacalista della Uil Tore Sini.