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Nella mattinata di oggi, i Carabinieri del Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC) di Cagliari, con l’ausilio di personale del paritetico Nucleo di Firenze e del Reparto Territoriale di Olbia, hanno sequestrato, su disposizione del Procuratore della Repubblica di Tempio Pausania, Gregorio Capasso, 11 ville ad uso residenziale di pertinenza del complesso residenziale denominato “Ville del Golfo”, sito nella lottizzazione Terrata - Sottomonte di Golfo Aranci, area dichiarata di notevole interesse pubblico poiché caratterizzata da un susseguirsi di quadri naturali creati da promontori granitici emergenti dal mare e dalla flora mediterranea.
I Carabinieri del TPC di Cagliari, nell’agosto del 2019, nel corso delle verifiche ai cantieri edili ricadenti in aree che, per le loro caratteristiche bellezze naturali, sono state dichiarate di notevole interesse pubblico dal Ministero della Cultura, hanno rilevato che, all’interno di uno dei lotti del predetto complesso residenziale, erano in corso di edificazione, o comunque erano state recentemente ultimate, diverse unità immobiliari i cui piani interrati, assentiti quali locali di sgombero e cantine, erano stati di fatto destinati e adibiti ad uso residenziale abitativo, quasi sempre come camere da letto, soggiorno o salotto. Alcune di queste ville, inoltre, erano state oggetto di abusi anche nei piani fuori terra, mediante chiusura dei patii con vetrate e conseguente cambio di destinazione anche di questi ultimi ambienti.
L’esame della documentazione progettuale e autorizzativa e gli ulteriori accertamenti, svolti con l’ausilio dei funzionari della Soprintendenza di Sassari e dei consulenti tecnici specializzati sotto il profilo urbanistico e idrogeologico, oltreché consolidare gli aspetti relativi agli abusi edilizi, hanno evidenziato la sussistenza di una vera e propria lottizzazione abusiva, consistente nella realizzazione di un complesso edilizio radicalmente diverso da quello inizialmente programmato e autorizzato, con conseguente trasformazione urbanistica di un territorio di particolare pregio e per questo tutelato da vincolo paesaggistico. Inoltre, dalla consultazione dei siti internet dedicati è emerso che taluni dei locali interrati, abusivamente trasformati ad uso abitativo, venivano regolarmente affittati durante i mesi estivi.
Il tutto in spregio delle più basilari norme edilizie e paesaggistiche e con grave pericolo in caso di calamità naturali, trattandosi di lottizzazione in parte ricadente in un’area a pericolosità idraulica molto elevata (c.d. “Hi4”), coincidente con l’alveo di un torrente.
Con riferimento a quest’ultimo aspetto sono state ipotizzate responsabilità penali anche per il rilascio ad opera della P.A. delle autorizzazioni edilizie in assenza di uno studio di compatibilità idraulica regolarmente approvato e/o nella fascia di inedificabilità di cui all’art. 96 R.D. 523/1904.
L’insieme dei riscontri investigativi raccolti ha permesso al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Tempio Pausania di contestare ai responsabili della società lottizzante e dell’impresa costruttrice, ai vari direttori dei lavori susseguitisi nel tempo e ad alcuni proprietari delle unità immobiliari oggi sequestrate, tra gli altri, il reato di “lottizzazione abusiva” con conseguente sequestro dei lotti incriminati.
Questo risultato, che si inquadra nell’ambito dell’attività di tutela voluta ed attuata dal Procuratore di Tempio in collaborazione con i Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale, è stato raggiunto grazie alla sinergia operativa con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Sassari, con il Reparto Territoriale di Olbia e con il 10° Nucleo Elicotteri Carabinieri di Olbia che, con i suoi velivoli, ha contribuito in maniera determinante a far emergere, attraverso i sorvoli sull’area interessata, le criticità riscontrate.
Diciassette sono le persone indagate dalla Procura della Repubblica per i reati di “opere eseguite in assenza del titolo abilitativo valido”, “lottizzazione abusiva” e “abuso d’ufficio”.
Il valore patrimoniale dei beni sequestrati ammonta a circa 10 milioni di euro.