PHOTO
“Dopo una settimana di ospedale sono rientrato a Gonnesa. Sono stati sette giorni duri nei quali ho provato personalmente cosa significa avere il covid e le sue conseguenze. Rientro a casa con metà percorso fatto e con altrettanto da fare. Poteva andare molto peggio. E se così peggio non è andata è grazie a mio fratello Francesco Floris che con la sua professionalità e tempestività ha impedito che la polmonite bilaterale interstiziale che ho contratto non mi bruciasse i polmoni facendomi immediatamente ricoverare scortato dalla nostra eccellente So.Sa.Go.”. A raccontarlo è il sindaco di Gonnesa, comune del Sud Sardegna, Hansel Cristian Cabiddu.
Il primo cittadino su Facebook racconta quanto accadutogli e ringrazia le persone che lo hanno aiutato: “Se così peggio non è andata è grazie al personale medico e paramedico dell'unità covid del Santissima Trinità che dal pronto soccorso in poi ha fatto in modo che rispondessi alle terapie arginando un quadro clinico compromesso. Tra loro vorrei ringraziare il dott. Lombardini che con immenso spirito di sacrificio e dedizione combatte quotidianamente una battaglia con pochi strumenti. Insieme a lui tutto il personale, uomini e donne, molti dei quali di questo territorio, che con grande professionalità e umanità mi hanno seguito. Chi arriva al Santissima Trinità è in ottime mani. Vorrei ringraziare anche tutte quelle persone che sono state vicine a me e ai miei affetti più cari e che in questo momento complicato con una telefonata, con un messaggio o con un pensiero, mi hanno dato la forza per affrontare questi durissimi giorni passati in ospedale. Amici di una vita, colleghi sindaci, conoscenti e tantissimi cittadini comuni mi hanno mandato messaggi di incoraggiamento e di pronta guarigione. È questo lato umano che traccia le differenze e ti dà la forza di combattere un virus strisciante come questo”.
Il sindaco precisa infine: “Non sono ancora guarito e il piano terapeutico che mi porto a casa, sotto il controllo telematico dell'ospedale, è abbastanza complesso e robusto e mi terrà ancora lontano dalla quotidianità. Sentivo però il dovere di ringraziarvi per l'affetto dimostrato con la forza e la volontà di tornare presto alla normalità”.