PHOTO
«Sono nata in Sardegna; la mia famiglia composta di gente savia, ma anche di violenti e di artisti produttivi…ma quando cominciai a scrivere tredici anni fui contrariata dai miei».
Iniziò così Grazia Deledda (1871-1936) il suo discorso in occasione della consegna del Premio Nobel per la letteratura. Premio conferito il 10 dicembre 1926 “per la sua potenza di scrittrice, sostenuta da un alto ideale, che ritrae in forme plastiche la vita quale è nella sua appartata isola natale e che con profondità e con calore tratta problemi di generale interesse umano” e ritirato un anno dopo, nel 1927.
L'unica italiana a vincere il Premio Nobel per la letteratura.
Una stanza del museo Deleddiano, che ha sede nella casa natale della scrittrice nuorese, originariamente la camera dei genitori di Grazia, è dedicata al Premio Nobel: due vetrine espongono il diploma e la medaglia originali del Premio.
L'ingresso del Museo (via Grazia Deledda 42)
Ecco la sala dedicata allo studio romano della scrittrice, in perfetto stile borghese del primo Novecento: pavimento in parquet, carta da parati, lampadario ornato di nappine, tende di velluto. A seguito dell'acquisto di un villino in via Porto Maurizio, la scrittrice commissionò i mobili dello studio, realizzati tra il 1912 e il 1913 e ora esposti nel museo, alla Ditta Fratelli Clemente, di Sassari, molto nota, in quegli anni, anche sul mercato internazionale. Una finestra/schermo, sulla parete di fondo, fa scorrere immagini di Roma nelle prime decadi del Novecento.
(Fonte SardegnaCultura)
Il discorso di Grazia Deledda al conferimento del Premio Nobel