Sabato scorso si è svolta a Siligo, la sedicesima edizione del premio Maria Carta promosso dall’omonima Fondazione presieduta da Leonardo Marras. Una cerimonia molto partecipata e sentita che ha avuto come cornice proprio la piazza dedicata alla grande cantante silighese scomparsa nel 1994.

La giornata è stata aperta dalla messa concelebrata dall’ arcivescovo Gianfranco Saba, da padre Salvatore Morittu e da don Giuseppe Marras. Il presidente Marras, ha ricordato il forte legame tra la grande artista e la fede, rafforzata dall’incontro con Giovanni Paolo II in visita all’Ospedale Santo Spirito di Roma, dove lei era ricoverata, già colpita dal male.

«Questa è una commemorazione viva, non museografica, di Maria Carta – ha detto invece monsignor Saba -, ogni parrocchia della nostra diocesi turritana sia laboratorio di fede e cultura, nel quale tutti siano protagonisti di un cammino. Maria, una delle figlie più luminose della Sardegna, ha cantato la bellezza della nostra terra. Auguro che la Fondazione possa continuare questa opera significativa di valorizzazione di un grande patrimonio». La messa è stata animata dalle musiche del Coro Polifonico Turritano e dei Fantafolk.

Sette i premi assegnati in quest’edizione 2018: Anna Cinzia Villani, Kepa Junkera, Mariano Melis, Neria De Giovanni, Clara Farina, al ristoratore Vito Senes e alla Federazione dei circoli sardi in Svizzera, con il presidente Antonio Mura.

Altri riconoscimenti sono andati a Serafina Mascia, presidente della Fasi (Federazione tra le Associazioni Sarde in Italia), e all’artista Giannetta Sau. Alla serata ha preso parte anche Antonio Milia, presidente del Circolo dei Sardi di Cremona, la città che ospiterà, nel 2019, la prossima edizione del Premio Maria Carta.

Inoltre sono intervenuti il Sindaco di Siligo Mario Sassu, il senatore e segretario del PSd’Az Christian Solinas e l’assessore alla Cultura del Comune di Sassari Manuela Palitta. Ricco il parterre degli ospiti musicali: il Coro Polifonico Turritano, il Clarsech Ensemble, i Fantafolk e gli applauditissimi Taifa

Un finale scoppiettante grazie all’esibizione improvvisata insieme da Anna Cinzia Villani, Kepa Junkera e i Fantafolk.