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Camminare tra i sentieri del passato significa riscoprire i valori autentici della tradizione e il grande successo di Autunno in Barbagia, che si è concluso da pochi giorni, lo ha dimostrato ancora una volta. Migliaia di visitatori hanno invaso i paesi del centro Sardegna, per ritrovare nell’entusiasmo e nell’orgoglio di tutti gli organizzatori, quei saperi ereditati dal tempo e suggellati dall’esperienza, che si traducono in sapori, manufatti artigianali, spaccati di vita comunitaria, arte e cultura.
I paesi che rientrano nel circuito delle Cortes apertas hanno saputo imprimere un’immagine attiva e molto positiva delle realtà locali. Orune e Olzai hanno ufficialmente chiuso l’edizione 2013 dell’importante evento e ora è già tempo di bilanci. «Siamo pienamente soddisfatti - dice Agostino Cicalò, presidente della Camera di Commercio di Nuoro -. Per molti paesi Autunno in Barbagia è diventata la festa più importante dell’anno.
Ci sono comunità con meno di 5 mila abitanti che in un weekend vedono arrivare nel loro paese dalle 20 alle 30 mila persone. L’attenzione dei visitatori e dei turisti motiva gli stessi cittadini affinché l’evento venga organizzato nel migliore dei modi». Il viaggio che ha fatto tappa in 27 comuni dell’interno si è aperto il 6 settembre a Bitti e Sarule e per oltre tre mesi ha creato un grande movimento nel cuore dell’isola.
«Abbiamo iniziato con la conferenza stampa di presentazione dell’evento tenutasi a Roma nello Store della Regione Sardegna» dice l’assessore regionale del Turismo Luigi Crisponi, uno degli ideatori e promotori storici della felice iniziativa, padrino dalla nascita di Cortes Apertas.
«E’ arrivato il momento di far fare un salto di qualità definitivo alla manifestazione. E’ necessario assegnare un marchio DOP allargato per tutti i prodotti di qualità del circuito di Autunno in Barbagia in modo tale che siano facilmente identificabili anche quando i riflettori si spengono. L’altro aspetto di fondamentale importanza riguarda l’urgenza di un intervento che eviti che lo straordinario patrimonio architettonico, rurale e cittadino di costruzioni e antiche case in pietra venga disperso. I centri storici devono essere messi in sicurezza e solo in questo modo si possono esaltare i mirabili esempi di architettura locale».
Anche quest’anno l’Autunno in Barbagia si è rivelato un evento capace di smuovere l’economia locale. «Le nostre stime - dice il presidente Cicalò - rivelano che il fine settimana di Corte Apertas, per molte attività, vale economicamente quanto un mese e mezzo di lavoro ordinario. Stiamo potenziando il portale web dedicato all’Autunno in Barbagia che coinvolgerà gli operatori del settore, le amministrazioni locali e i partner di riferimento affinché i riflettori sull’evento siano sempre accesi». Il grande valore della manifestazione va oltre l’aspetto economico che ruota attorno all’evento stesso.
«C’è da sottolineare - conclude Agostino Cicalò - il senso di comunità ritrovato intorno a un obiettivo comune, che in realtà è la base per progetti e processi ulteriori. L’Autunno in Barbagia ha una grandissima valenza dal punto di vista sociale che determina poi una ricaduta sul piano dell’economia». La macchina organizzativa dell’edizione 2014 si mette in moto già da gennaio e grazie al potenziamento del portale web, il viaggio in Barbagia che prepara all’autunno attraverserà tutte le stagioni dell’anno.