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Il passato continua a presentare il conto a Graziano Mesina. L'ex primula rossa del banditismo sardo è accusato di essere il mandante di un omicidio commesso oltre 40 anni fa.
Ancora un colpo di scena nella vicenda che ha riportato in carcere l'ex re del Supramonte che - tornato libero con la grazia ricevuta dopo anni di carcere intervallati da spettacolari evasioni - è stato arrestato tre anni fa con l'accusa di essere al vertice di una banda che trafficava droga.
I carabinieri hanno notificato a Mesina (difeso dagli avvocati Maria Luisa Vernier e Beatrice Goddi) un avviso di chiusura indagine per la morte di Santino Gungui, assassinato la notte di Natale del 1974 a Mamoiada, delitto commesso sullo sfondo di una Barbagia insanguinata da faide.
Il provvedimento e' di alcuni giorni fa ma la notizia è trapelata solo oggi. Stando alle prime indiscrezioni l'inchiesta, coordinata dal pm Giorgio Bocciarelli della procura di Nuoro, sarebbe partita dalle intercettazione ambientali relative all'indagine sul traffico di droga dalle quali sarebbe emersa una conversazione in cui Mesina parla dell'omicidio.