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Graziano Mesina è stato assolto, perché il fatto non sussiste, al processo che lo vedeva imputato come mandante del delitto di Santino Gungui, avvenuto a Mamoiada la notte di Natale del 1974.
Il pubblico ministero Giorgio Bocciarelli aveva chiesto l'ergastolo. Stamani è arrivata la sentenza del Gup di Nuoro, Claudio Cozzella, che ha assolto con formula piena l'ex primula rossa del banditismo sardo dall'accusa di aver ordinato dal carcere l'omicidio dell'allora 37enne Santino Gungui.
LA DIFESA, SENTENZA RENDE GIUSTIZIA - "Un'assoluzione che rende finalmente giustizia a Graziano Mesina": così i difensori dell'ex primula rossa del Supramonte, Beatrice Goddi e Maria Luisa Vernier, dopo la pronuncia del giudice Claudio Cozzella, che ha scagionato Mesina dall'accusa di aver ordinato dal carcere l'omicidio di Santino Gungui, ucciso a Mamoiada nel dicembre del 1974.
"Attendiamo di leggere le motivazioni della sentenza - precisano i legali - ma riteniamo che questa assoluzione attenui in qualche modo anche le pesanti accuse del processo per associazione a delinquere che si svolge a Cagliari". Soddisfatte, quindi, le due avvocatesse che stamattina per un'ora e mezza hanno smontato pezzo dopo pezzo le contestazioni del Pm Giorgio Bocciarelli, secondo il quale Mesina sarebbe stato il mandante del delitto.
La prova schiacciante, per il magistrato dell'accusa, una intercettazione ambientale del marzo 2012, nell'ambito dell'inchiesta-madre per associazione a delinquere che aveva portato l'ex bandito di nuovo in carcere nel 2013. In quell'occasione, all'interno della sua Porsche Cayenne, Mesina avrebbe detto all'autista di aver commissionato dal carcere la morte di Santino Gungui perchè non gli aveva restituito una somma frutto di traffici illeciti. "Una conversazione male interpretata - sottolineano i difensori - estrapolata da un contesto più ampio in cui Mesina non si attribuiva l'omicidio, ma parlava di terze persone che avrebbero potuto volergli male".
"Del resto - ribadiscono le due avvocatesse - sia nel fascicolo del processo degli anni '70 per il delitto Gungui, che negli atti del processo attuale, i familiari della stessa vittima escludono che Mesina possa essere stato coinvolto nell'omicidio del loro familiare, piuttosto il fatto di sangue sarebbe legato all'antica faida di Mamoiada". Il Pm Bocciarelli si è riservato di decidere se ricorrere o meno in appello avverso la sentenza del Gup del tribunale di Nuoro.