Di Graziano Mesina, uno dei sei latitanti più ricercati d’Italia, si sono perse totalmente le tracce. Era il 2 luglio dello scorso anno quando la primula rossa del banditismo sardo si dava alla fuga dalla sua Orgosolo lasciando alle sue spalle affetti cari, amicizie e interessi.

Era in attesa di ricevere la sentenza dalla Cassazione in merito alla condanna definitiva a 30 anni in carcere per traffico di droga. Ma quella sera, Graziano Mesina, ha messo in atto il suo piano facendo perdere ogni notizia di sé.

Così come riporta il quotidiano La Nuova Sardegna in edicola oggi, gli investigatori ben informati sono convinti che si sia rifugiato nel Nord Africa e in particolar modo in Tunisia. Si starebbe godendo la libertà in una casa di campagna, dicono, anche perché per ritrovarsi rinchiuso dentro quattro mura non giustificherebbe la fuga e non gli darebbe respiri di vita.

In ogni caso le ricerche di Mesina in Sardegna continuano senza sosta, coordinate dal Comando provinciale dei Carabinieri di Nuoro.

È passato un anno e nel corso di questo tempo il bandito di Orgosolo ha perso alcuni dei suoi affetti più cari: la sorella Rosa è stata uccisa dal Covid, così come la stessa sorte è toccata alla sorella Antonia e a un suo fratello.

Anche suo nipote Giancarlo, con cui conviveva nella casa di Orgosolo e con cui ha trascorso gli ultimi minuti prima della fuga, è stato strappato dalla vita a causa del maledetto virus.