Graziano Mesina potrebbe ritornare in Sardegna per motivi legati al principio della territorialità della pena e alla sua precaria situazione di salute. Attualmente ricoverato nel Centro Clinico del carcere di Opera e costretto a muoversi in sedia a rotelle, potrebbe beneficiare di un atto di compassione da parte delle autorità giudiziarie che gli consentirebbe di trascorrere gli ultimi anni della sua vita nella sua regione d'origine. Questa è l'opinione di Maria Grazia Caligaris, presidente dell'associazione Socialismo Diritti Riforme ODV, che ha evidenziato come le avvocate Maria Luisa Vernier e Beatrice Goddi abbiano presentato una richiesta al Tribunale di Sorveglianza di Milano affinché sia valutata la possibilità di concedere a Mesina un differimento della pena per ragioni di salute.

Caligaris ha sottolineato diversi aspetti critici legati alla situazione dell'ex capo del banditismo sardo: il trasferimento a Milano Opera anziché al centro clinico di Cagliari-Uta ha impedito a Mesina di avere contatti regolari con i suoi familiari per due anni; la sua lontananza dai cari e dalla partecipazione alle attività di recupero potrebbero aver contribuito al peggioramento delle sue condizioni psico-sociali; infine, l'età avanzata di oltre 82 anni rende urgente una decisione che tenga conto di tutti questi fattori.

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