Continua senza sosta l’impegno dei finanzieri del comando provinciale di Cagliari nell’ambito dell’attività di contrasto alle frodi nel settore delle accise sui prodotti energetici, che riverbera effetti positivi anche sotto il profilo della tutela della sicurezza e dell’incolumità pubblica.

Lo sviluppo di indagini di polizia giudiziaria avviate di iniziativa ha infatti consentito alle fiamme gialle del gruppo di cagliari di effettuare, nella tarda serata di mercoledì 12 marzo u.s., un ingente sequestro di bombole contenenti gas propano liquido rinvenute all’interno di un deposito ubicato nella provincia del capoluogo sardo, riconducibile ad una s.r.l. avente sede legale a selargius e sede operativa a settimo San Pietro.

In quest’ultima località, all’interno della rivendita di prodotti petroliferi, erano presenti bombole di gas in difformità alle prescrizioni della certificazione antincendio necessaria per lo stoccaggio dei prodotti infiammabili; la pericolosità della situazione induceva i militari a procedere alll’immediato sequestro di oltre 1.000 bombole contentenenti circa 20 tonnellate di prodotto destinato alla vendita. Il materiale infiammabile veniva trasportato in luoghi sicuri, autorizzati alla custodia.

La rappresentante legale della società, s.m., 45enne di Cagliari, è stata denunciata a piede libero all’autorità giudiziaria per violazione delle norme antincendio e delle disposizioni previste in materia di sicurezza e incolumità’ pubblica.

Si tratta del più rilevante sequestro della specie effettuato negli ultimi tempi da parte della guardia di finanza la quale, nel corso dell’anno, proseguirà ulteriormente l’attività ispettiva nel settore, concentrando la propria attenzione al contrasto delle fenomenologie illecite maggiormente insidiose. 

Dall’inizio del 2014 a oggi, i controlli avviati e conclusi nella provincia hanno portato al sequestro di oltre 2.500 bombole contenenti circa 42 tonnellate di gas, in violazione delle norme legislative che regolano la prevenzione dei disastri/incidenti a tutela sia delle popolazioni circostanti gli impianti sia della sicurezza degli stessi luoghi di lavoro, nonché alla denunzia all’autorità giudiziaria di 5 rivenditori.