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"L’Ats Sardegna - si legge in una nota ufficiale - in coerenza con le risorse stanziate dal bilancio Regione Sardegna, sta valutando la possibilità di attivare anche forme alternative di protezione nei luoghi dove l’attività di continuità assistenziale si svolge presso strutture che erogano già altri servizi. Occorre, inoltre, precisare che il servizio di guardia armata non è incluso dal ministero della Salute tra i livelli essenziali di assistenza (LEA) e deve essere quindi finanziato dal bilancio regionale".
“Quindi - conclude l'Azienda Sanitaria - prima di procedere ad un ordine triennale alla ditta vincitrice della gara svolta dalla centrale di acquisto, si stanno valutando anche ipotesi quantitativamente alternative che garantiscano la sicurezza in coerenza con la copertura che il bilancio regionale assicura ed assicurerà”.
LA VICENDA. Tra i banchi del Consiglio Regionale si erano accese infuocate polemiche sul presunto taglio di finanziamenti per pagare le guardie giurate in servizio nei presidi sanitari: “La scelta di tagliare i fondi (da 15 a 5 milioni di euro l’anno) per la vigilanza delle guardie mediche porterà alla soppressione del servizio armato a partire dal 2019 in tutte le guardie mediche della Sardegna: "Una decisione scellerata che mette a rischio l’incolumità di operatori sanitari e pazienti". “Soprattutto in alcune realtà – ha precisato Michele Cossa, Riformatori Sardi - la presenza di personale armato e addestrato ad usare le armi non è sostituibile da un portiere né tanto meno dalla video sorveglianza, che non permette certo un intervento immediato e non protegge il medico quando questo deve intervenire a domicilio o comunque all’esterno dei locali della guardia medica, come capita specialmente nelle aree rurali".
A parte i tragici precedenti che avevano portato alla istituzione di questo servizio oggi siamo in presenza di una situazione generale che non permette di abbassare la guardia sul versante della sicurezza di chi lavora, come testimoniano anche le aggressioni notturne nei confronti di autisti di Arst e Ctm. La Giunta risparmi su altro, ma non sulla sicurezza delle persone” - ha concluso Cossa.