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La scelta di tagliare i fondi (da 15 a 5 milioni di euro l’anno) per la vigilanza delle guardie mediche porterà alla soppressione del servizio armato a partire dal 2019 in tutte le guardie mediche della Sardegna: "Una decisione scellerata che mette a rischio l’incolumità di operatori sanitari e pazienti".
Lo denuncia il consigliere regionale dei Riformatori Sardi, Michele Cossa, che ha presentato un'interrogazione al presidente della Regione Pigliaru e all’assessore alla Sanità, Arru. “Soprattutto in alcune realtà - precisa Cossa - la presenza di personale armato e addestrato ad usare le armi non è sostituibile da un portiere né tanto meno dalla video sorveglianza, che non permette certo un intervento immediato e non protegge il medico quando questo deve intervenire a domicilio o comunque all’esterno dei locali della guardia medica, come capita specialmente nelle aree rurali".
A parte i tragici precedenti che avevano portato alla istituzione di questo servizio oggi siamo in presenza di una situazione generale che non permette di abbassare la guardia sul versante della sicurezza di chi lavora, come testimoniano anche le aggressioni notturne nei confronti di autisti di Arst e Ctm. La Giunta risparmi su altro, ma non sulla sicurezza delle persone” - ha concluso Cossa.
Ecco il quadro riepilogativo delle guardie mediche in Sardegna
Carbonia 20
Cagliari 37
Sanluri 11
Lanusei 11
Nuoro 32
Oristano 26
Sassari 33
Totale 170