Crescere divertendosi, imparando la lingua sarda e a comporre poesie, alla scoperta delle tradizioni locali e del ricchissimo patrimonio culturale di Tonara.

Lo sanno bene gli insegnanti e i piccoli alunni della scuola primaria del magnifico centro nel Nuorese, che anche quest’anno parteciperanno al concorso letterario in lingua sarda “Po Peppinu Mereu”, che si svolgerà il prossimo 12 novembre durante la 9^ rassegna internazionale dei cori, mentre il giorno prima è in programma la 25^ rassegna di canti e musiche popolari.

La manifestazione, organizzata dal Coro Polifonico Femminile “Tonara”, con il patrocinio del Comune e grazie al contributo della Legge regionale 7 e dalla partecipazione finanziaria del BIM e della Pro loco di Tonara, abbraccia arte e folklore con l’obiettivo di far conoscere la cultura musicale del territorio, in occasione dei 151 anni dalla nascita del grande poeta sardo, conosciuto per le sue spiccate capacità di esprimere identità e valori tipici della cultura isolana.

“Trattandosi di un’iniziativa del nostro paese, teniamo particolarmente a questo evento – dice ai microfoni di Sardegna Live Rosanna Sulis, una delle insegnanti che preparano i bimbi a questa manifestazione molto sentita dalla comunità – soprattutto rappresentando una delle poche scuole in Sardegna in cui si svolgono 2 ore settimanali di lingua sarda, precisamente il dialetto locale”.

“Contrariamente a ciò che pensano molte persone estranee al mondo della didattica, i bambini sono entusiasti sia di imparare la lingua sarda che di comporre poesie – prosegue Rosanna Sulis, che insegna matematica e scienze in classe terza e lingua sarda nella prima. - Entrambe le attività si inseriscono nella conoscenza delle antiche tradizioni del nostro territorio, in quanto si comincia sempre da una realtà concreta che circonda i bimbi, e Tonara è colma di spunti. Le poesie di Peppino Mereu sono impresse nelle rocce e trattano luoghi 'di casa' che i piccoli riconoscono, come la fontana Galusè”.

“La figura del poeta è centrale a Tonara e la utilizziamo a scuola per cercare di tenere sempre vive le tradizioni del paese: i miei piccoli alunni conoscono anche le vecchie botteghe di paese che in molte città sono ormai sparite – spiega l’insegnante – Nella composizione delle poesie, che ai bimbi piacciono per la loro musicalità, li incoraggiamo utilizzando termini che già conoscono, vengono apprezzate molto anche le antiche filastrocche in lingua sarda che trattano il nostro territorio, sia per partire da una realtà che già conoscono sia perché in questo modo acquisiscono conoscenze che permettono di non rompere il filo con il passato". 

“Spesso ci meravigliamo anche noi insegnanti – dice sorridendo Rosanna Sulis – i bambini, anche in tenera età, sono bravissimi leggendo e memorizzando le regole di pronuncia in lingua sarda, ma anche trovando le parole che fanno rima nelle poesie, si divertono tantissimo a farlo e soprattutto, in questo modo, riescono ad esternare le emozioni”.

Le emozioni, come spiega l’insegnante, rappresentano il filo conduttore di questo importante percorso interdisciplinare che proprio grazie alla poesia, permette ai bimbi di esternare i propri vissuti, che in altri contesti non riuscirebbero a fare.

“Frasi come ‘ho riso a crepapelle’, ‘ho pianto’, aiutano i piccoli a riconoscere, gestire ed esternare le emozioni – prosegue Rosanna Sulis – Quello della composizione di poesie è un momento fondamentale, perché si articola in lavori di gruppo e stimola quindi la socializzazione e l’integrazione. In questo modo anche i bimbi in difficoltà vengono aiutati dal gruppo a superare alcuni ostacoli, esprimendo pensieri e opinioni, poiché si sentono più liberi di dire la loro”.

Per quanto riguarda la lingua sarda, l’insegnante ci spiega che a Tonara in molte famiglie se ne sta perdendo l’uso in casa, come invece accade negli altri paesi del Nuorese: “La lingua sarda, così come le nostre preziose tradizioni, merita di essere conosciuta dai più piccoli per non morire mai – spiega - Grazie a un collega ora in pensione, che aveva iniziato con diversi progetti in lingua sarda , ora è entrata tra le materie scolastiche, ma dev’essere parlata anche in famiglia. Io e altri colleghi abbiamo fatto un corso per abilitarci e insegnarla e cerchiamo di ovviare a questo inconveniente”.

Impegno, grinta ed entusiasmo non mancano, quindi, sia nei piccoli alunni che negli insegnanti tutti sono carichissimi per il prossimo 12 novembre in vista dell’atteso concorso.

“L’anno scorso abbiamo presentato una poesia sulla pace, una sulle foglie e una sul riccio della castagna – racconta Rosanna Sulis - Una classe ha vinto il primo premio ripercorrendo vita ed opere di Peppino Mereu, protagonista dell’evento. Ma alla fine non importa vincere: si tratta di una manifestazione magnifica, tra apprendimento, socialità e divertimento che ci tiene vicini all’arte, al folklore e alla cultura del nostro territorio”, conclude Rosanna Sulis.

In bocca al lupo a tutti i piccoli partecipanti, siamo certi che faranno tutti faville!